L'assessore provinciale replica alla Lega che vorrebbe isolare la città dalla valle. "L'Adige", 31 marzo 2011
La proposta della Lega Nord di una modifica alla Legge di riforma istituzionale che divida la città di Rovereto dal resto della Vallagarina è a mio avviso sbagliata e in prospettiva insidiosa per il destino della stessa città». Parola di Alessandro Olivi, assessore provinciale all'industria ed esponente del Pd, che già con i segretari cittadini della maggioranza aveva bocciato come «demagogica» l'idea di Civettini. «Rovereto - afferma Olivi - non ha alcun interesse a chiamarsi fuori da quell'area omogenea di cui rappresenta non solo il principale polo urbano, ma il naturale centro gravitazionale. Il paragone con Trento regge solo in parte ed anzi può essere fuorviante. Se di confronto deve parlarsi occorre considerare semmai quella dimensione di città diffusa che Rovereto e i comuni limitrofi già di per sé rappresentano anche in termini di massa critica demografica». Vi sono poi alcune differenze strutturali «che riguardano soprattutto la conformazione urbanistica, tale da costringere Rovereto, per esempio, a progettare la sua pianificazione in sinergia con i territori vicini: si pensi al solo tema della mobilità con tutte le interferenze obbligate che esso comporta tanto che una programmazione nel passato non condivisa e frammentata ha determinato gravi ritardi nella modernizzazione delle reti e delle infrastrutture di collegamento. Se poi Trento si va ormai configurando prevalentemente per una forte concentrazione delle strutture della Pubblica amministrazione e dei servizi - continua Olivi - Rovereto e la Vallagarina possiedono in sé una struttura economica maggiormente diversificata, seppure con una ancora forte vocazione produttiva tanto da indurre la Giunta provinciale a concentrare sul territorio importanti investimenti di sistema come il Polo Tecnologico, Manifattura Domani e, più in prospettiva, l'area ex Alumetal. Il tema da porre semmai non è quello di acuire le divisioni, ma di costruire una politica di vera sinergia e complementarietà tra la città e gli altri municipi per costruire una Comunità di Valle forte, coesa e davvero in grado di proporsi come un nuovo modello di autogoverno dello sviluppo territoriale integrato. L'alleanza tra Rovereto ed i comuni della Vallagarina non deve essere concepita infatti, come troppo spesso è avvenuto anche nel dibattito di questi mesi, come una mera aggregazione burocratica utile solo a rendere efficiente la gestione dei servizi. Ciò che può e deve cambiare è l'idea stessa di pianificare lo sviluppo del territorio, dentro un'idea di Trentino policentrico in cui la Comunità di Valle sia lo strumento per far maggiormente emergere i punti di forza in modo da trarre risorse dall'autonomia in base alla progettualità di sistema. Un solo esempio su tutti può riguardare il progetto di Rovereto e la Vallagarina come piattaforma per sperimentare ed attuare nuove alleanze tra imprese, fonti della conoscenza e mercato del lavoro. Dividere la città dal resto dei comuni significa indebolire l'una e gli altri. Ciò detto, come dimostra il recente provvedimento assunto dalla Giunta provinciale, questa prospettiva non è in contraddizione con la necessità di intraprendere un percorso di condivisione e gradualità nell'attuazione della riforma, anche facendosi carico di scelte volte a rafforzare alcune prerogativa e livelli di autonomia della città in alcune funzioni per le quali la concentrazione demografica e la dimensione tipicamente urbana possano effettivamente costituire un unicum. Ma la questione centrale in realtà è un'altra. Non serve una legge a statuire una leadership che per sua natura deve esprimersi prima di tutto e principalmente sul piano politico. Questo - afferma l'assessore - per dire che all'interno del rinnovato impianto istituzionale non vi è dubbio che la città di Rovereto ha in sé le potenzialità per mettere la sua forza trainante a disposizione del territorio. Di questo ruolo deve essere consapevole e responsabile per diventare non un contrappeso rispetto alle Comunità, ma il motore della stessa. Sono convinto che l'amministrazione comunale di Rovereto ha chiaro questo obiettivo».
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