Europa - Italia, un progetto alternativo per la crescita

Presentato il contributo del Pd al Programma nazionale di riforme. Due obiettivi: crescita del tasso di occupazione femminile al 60% in 10 anni (3 milioni di donne occupate in più) e l’innalzamento della specializzazione produttiva dell’Italia.
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Bersani: "Nel governo nessuno si occupa in questo momento di lavoro, di redditi, di servizi". Fassina: "Facciamo proposte alternative alla politica economica del governo, per risanare le finanze pubbliche e rilanciare la crescita senza patrimoniali".
92 pagine di proposte per far ripartire l'Italia: è il contributo del PD per il Programma Nazionale di Riforme che il governo dovrà presentare in aprile alla Commissione europea. Contributo che sentiamo come un dovere verso l'Italia perché, come ha detto Bersani "nessuno si occupa in questo momento di lavoro, di redditi, di servizi. Questioni che non da oggi sono senza presidio. Come partito di opposizione c'è sembrato giusto avanzare una proposta per il Piano nazionale di Riforme, anche perché i documenti del governo sono stati sin qui assolutamente insufficienti, ed è un problema, perché l'Italia arriva da un decennio di scivolamento, da una crisi dopo la quale rimonta meno degli altri". Come se non bastasse siamo il Paese a più alto debito e a più bassa crescita, come ha ribadito durante l'incontro con le parti sociali, da Confindustria a sindacati: "So che c'è bisogno di nuove decisioni e non di uno sporadico dibattito. Bisogna dire ai mercati che siamo consapevole che ci stiamo attrezzando per risolvere gli squilibri". A confrontarsi sul piano c'erano tra gli altri Susanna Camusso della Cgil e Luigi Angeletti della Uil. 

Un piano corposo quello del Pd, perché serve "una profonda revisione delle politiche economiche" dei governo di centrodestra ed è persino "diventato troppo stretto il campo semantico del sostantivo 'crisi' per cogliere il passaggio di fase" come scrive nell'introduzione Stefano Fassina al documento, basato su analisi condotte dal dipartimento Economia del Pd. 
Bersani stesso critica i governi di centrodestra che in Europa stanno imponendo una politica che non va lontano. Così il Pd rilancia le proposte dei partiti progressisti.
Quanto alle riforme interne da inserire nel Piano nazionale il leader PD ha annunciato la disponibilità del Pd ad un confronto in Parlamento sulle riforme economiche, da quella fiscale a quella del welfare.  "Riforme vere, che diano dinamismo all'economia e che consentano di mettere insieme crescita e avanzo primario e controllo della spesa pubblica. Abbiamo presentato le proposte alle forze sociali e le proponiamo ora al governo perche' le discuta con noi".
Proposte sostenute da analisi che dimostrano come "gli obiettivi di finanza pubblica di medio periodo (2020) definiti dall'Ecofin il 15 Marzo scorso sono possibili e sostenibili soltanto in una strategia orientata alla crescita", come ha sottolineato Fassina. Per raggiungerli il Pd propone "una strada alternativa agli indirizzi di politica economica prevalenti in Italia e tra i governi dell'Ue". E, ha tenuto a rimarcare, senza "patrimoniali".