Giorgio Napolitano, "L'Adige", 17 marzo 2011
Gentile direttore, desidero ringraziarla per avermi reso partecipe dell'iniziativa editoriale tesa a coinvolgere i suoi lettori del Trentino Alto Adige in una riflessione profonda sulle ragioni dello «stare insieme come italiani», in occasione del 150° anniversario dell'unità nazionale.
È giusto, nel celebrare questa ricorrenza, porre l'accento sull'approccio innovativo e lungimirante dei padri costituenti. Dai principi della Costituzione repubblicana è disceso lo sviluppo di politiche di autonomia e di tutela anche delle minoranze linguistiche, assunte ad esempio per altre esperienze ed altri paesi. In particolare, l'accordo De Gasperi-Gruber del 1946 e le successive modalità d'attuazione nell'ordinamento interno dello Stato italiano hanno costituito un modello universalmente apprezzato di integrazione tra diverse culture e nazionalità, nel quadro della più ampia e comune appartenenza all'Unione europea. Si sono, così, definitivamente superate le conflittualità e le chiusure nazionalistiche che avevano condotto in passato a tragici e luttuosi scontri bellici. Tutti i cittadini italiani - indipendentemente dalle originarie appartenenze di lingua italiana, ladina e tedesca - potranno, dunque, riconoscersi a pieno titolo nelle celebrazioni della nascita dello Stato italiano, rivolgendo lo sguardo verso il futuro e valorizzando le ampie forme di autonomia esistenti nel segno della collaborazione e del reciproco rispetto tra le diverse realtà linguistiche e culturali presenti nel territorio. In questo spirito si potrà presentare all'Europa e al mondo quel che abbiamo costruito in 150 anni e quel che siamo, con il nostro ricchissimo, unico e indivisibile patrimonio nazionale di lingua e di cultura.
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