Alessandro Olivi, 11 marzo 2011
L’attenzione all’innovazione, alla ricerca, allo sviluppo e alle profonde trasformazioni che interessano il mondo del lavoro caratterizza profondamente le politiche della Provincia: la Manovra anticrisi approvata nel 2009, l’ultima Finanziaria e quindi il disegno di legge varato su mia proposta venerdì 4 marzo 2011 dalla Giunta provinciale - un provvedimento che si propone di innovare profondamente la disciplina degli aiuti alle imprese - si collocano in tale ambito.
In uno scenario economico mutevole – in cui il mondo delle imprese è abile ad adattarsi, in quanto a questo sempre abituato – troppo spesso è la pubblica amministrazione a non essere organizzata per le accelerazioni dell’economia.
Per questo la pubblica amministrazione, per svolgere al meglio la sua funzione fondamentale (stabilire le regole, farle rispettare e offrire politiche di contesto per le imprese) deve saper fornire strumenti di intervento innovativi al fine di aumentare la competitività del sistema economico senza sostituirsi alla vitalità del settore privato. Per questo e per favorire la nascita di nuove imprese, un’innovativa politica degli incentivi assume un ruolo fondamentale.
Con questo nuovo disegno di legge quindi ci si propone principalmente di semplificare le procedure e il quadro normativo e di introdurre maggiore selettività negli aiuti.
Gli elementi qualificanti e innovativi sono infatti: la semplificazione ulteriore e l’aggiornamento del quadro normativo per il sostegno agli investimenti, riconducendo ad un’unica legge di riferimento gli incentivi di tipo finanziario oltre che “di sistema”; l’introduzione di nuove forme d’aiuto per l’innovazione, per l’imprenditoria femminile e giovanile, per l’internazionalizzazione e per il sostegno alle aggregazioni anche tramite il contratto di rete.
Per le imprese innovative, che ad oggi non hanno i requisiti per accedere ai contributi alla ricerca disciplinati dall’attuale normativa, sono previsti nuovi aiuti per ridurre gli oneri (fino all’80%) relativi all’assunzione di laureati e a progetti di ingegnerizzazione o di innovazione, anche realizzati dal titolare o dai soci dell’impresa, affinché il piccolo imprenditore “creativo” possa remunerare anche il proprio lavoro.
Per l’imprenditoria femminile e giovanile si agisce abbattendo i costi per l’avvio dell’impresa. In particolare per le donne si opera anche su una serie di strumenti che riguardano “il tempo”: contributi in conto capitale per sostenere i costi inerenti ai contributi previdenziali per figli e familiari, compresi i costi a copertura del congedo parentale; per i giovani particolare attenzione viene riservata a coloro che ancora non sono imprenditori, ma vogliono esserlo: per questo la Provincia si propone di finanziare borse di studio rivolte a studenti o ricercatori per promuovere nuove idee imprenditoriali anticipando cosi il sostegno all’impresa ancora non nata e consentendo in questo modo ad un giovane di studiare ed approfondire un progetto imprenditoriale.
È prevista un’ulteriore riduzione IRAP per le imprese che sostengono spese per la ricerca relativa all’internazionalizzazione; a tal fine sono previsti aiuti nella forma di voucher (“buoni” spendibili presso soggetti convenzionati per la fornitura di servizi agevolati).
Infine, tema molto importante è quello delle reti e delle alleanze tra imprese: siamo infatti una Provincia di piccole e medie imprese, imprese che faticano a colmare il deficit di accesso alle informazioni, al credito, ai mercati, rispetto a realtà più strutturate. È quindi strategico rafforzare le alleanze tra imprese sostenendo sia le azioni tradizionali, come i consorzi tra imprese, sia le azioni più innovative quali il contratto di rete, la nuova figura giuridica introdotta dal legislatore nel 2009 e che intende favorire la collaborazione e la cooperazione economica delle imprese non solo attraverso i rigidi meccanismi del diritto commerciale e societario, ma anche attraverso la libera scelta dei soggetti economici di “darsi” le regole più adatte per gestire la convergenza economica tra loro. A questo proposito si sottolinea che il Trentino è la prima provincia in Italia che sostiene costi di costituzione e anche di attuazione del progetto del contratto di rete tra le imprese.