"Vogliamo il lavoro adesso non la pensione a punti"

Ferrari, Cogo, Froner e Beltrami contro il ministro Sacconi.
D. Battistel, "L'Adige", 8 marzo 2011
Le donne chiedono pari dignità. A partire dal lavoro. Per questo dicono no alla proposta del ministro del welfare Maurizio Sacconi di riconoscere voucher pensionistici alle casalinghe.

L'idea del ministro era quella di invitare le aziende della grande distribuzione «a incentivare gli acquisti di casalinghi non con un set di piatti, ma con voucher previdenziali che le donne possano versare nel fondo casalinghe Inps». L'obiettivo sarebbe quello di sostenere le attività casalinghe delle donne.
Alle donne del centrosinistra trentino, però, l'idea che le donne si paghino la pensione con i punti del supermercato non pare tra le più geniali. «Così - hanno sottolineato ieri mattina in una conferenza stampa organizzata all'ultimo minuto per rispondere al ministro l'assessore regionale Margherita Cogo, l'assessore provinciale Lia Giovanazzi Beltrami , la consigliera Sara Ferrari (nella foto) - si andrebbero a premiare le donne che hanno maggiore potere d'acquisto e che quindi, potendo comperare beni oggi, si possono garantire poi una miglior pensione». Senza dimenticare il fatto - hanno aggiunto - che una tale iniziativa anziché valorizzare il lavoro che le donne svolgono anche all'interno delle mura domestiche, premierebbe esclusivamente la loro capacità di consumatrici.
Alla conferenza stampa di ieri mattina hanno partecipato le rappresentanti di diverse associazioni di categoria femminile, Rita Matano per Terziario Donna, Flavia Angeli per Donna Impresa, Antonella Muto per Confprofessioni, Barbara Grassi per Donne in Cooperazione, Emanuela Corradini per Aidda (Associazione Imprenditrici e Dirigenti d'azienda), Barbara Lorenzi (ex candidato sindaco per il Pdl a Rovereto per l'Organizzazione unitaria italiana avvocatura e Brunella Clementel per le donne dell'Italia dei Valori.
Tutte hanno evidenziato la necessità per le donne di fare lobby «perché siano valorizzate le competenze professionali femminili nei luoghi decisionali, come battaglia di civiltà ma anche come necessario vantaggio competitivo per il nostro paese». In tal senso è stata annunciata la costituzione di un comitato di associazioni, che mira a formalizzare una rete delle donne per costruire una sensibilità diffusa sul tema della valorizzazione del contributo femminile alla crescita della nostra società. A proposito di lavoro, Ferrari, Cogo e Beltrami hanno chiesto che la giunta provinciale, nelle prossime nomine per le società pubbliche, rispetti la norma che prevede che un terzo del cda sia riservato alle donne.
L'onorevole Laura Froner ha ricordato che oggi in commissione finanze del Senato arriverà la legge bipartisan sulle quote nei cda delle società quotate in borsa. Il testo, però, sarà ridimensionato negli obiettivi, a causa della contrarietà di Confindustria. Ciò causerà uno slittamento nell'entrata in vigore della norma.