Molinari e la Margherita

Roberto Pinter, 4 marzo 2011
Il senatore Claudio Molinari ha improvvisamente lasciato il gruppo parlamentare del Partito Democratico ed è approdato all'API, gruppo capitanato da Rutelli. Contemporaneamente l'UPT rilancia il progetto originario della Margherita.
Due notizie che mi lasciano profondamente deluso.


Molinari non è solo senatore, è anche stato anche un esponente di prestigio del PD che ha contribuito alla sua nascita e crescita e che è stato determinante nel successo politico ed elettorale del PD nell'Alto Garda. La sua storia di cattolico democratico e nella Margherita è parte della storia del PD del Trentino e continua con la presenza di tanti altri democratici che hanno fatto lo stesso percorso e che rimangono nel PD.

Molinari ritiene che la scommessa del PD nazionale sia persa e che dovendoci dividere lui sceglie il fronte moderato, quello che fa riferimento a Dellai. Sicuramente non mancano le preoccupazioni per un percorso nazionale che non offre quella sintesi e quella novità che tutti ci aspettavamo, ma non ci sembra conclusa una esperienza che proprio in Trentino sa offrire il meglio, pur non avendo concluso il percorso che inizialmente aveva coinvolto anche Dellai e l'attuale UPT.

Proprio perchè insieme a Molinari ho gestito le elezioni comunali e della Comunità di valle ,che hanno portato il PD del basso Trentino a battere l'UPT proprio sul terreno della capacità di rappresentanza territoriale, non posso che non chiedere a tutto il PD tutto l'impegno per non sottovalutare questo passaggio e per rilanciare il progetto di un Partito Democratico Trentino capace di essere non solo una parte del PD nazionale , ma anche la parte più forte e più responsabile della coalizione di centrosinistra che governa l'Autonomia.

Quanto alla rinascita della Margherita oltre a non essere possibile proprio perchè si è in buona parte sciolta nel PD è anche francamente sconcertante. Dellai è alla quarta proposta,dopo  API, Partito delle autonomie regionali, fusione con il PATT, e non sarà l'ultima. Il PD non sarà in splendida forma ma l'UPT è più smarrito di noi. Auguro che continuino ad essere una componente decisiva della coalizione ma se posso suggerire un'ultimo progetto: perchè non ripartire da quello originario di  un soggetto politico autonomo e confederato con il PD?

Penso che sia ancora l'idea più forte e che permetterebbe anche al senatore Molinari di ritrovare un comune percorso.