"Un patto di programma, poi il leader"

Pacher: "Non mi importa se l'Upt cambia nome, ma chiedo ora per il 2013 un impegno di coalizione sulle grandi questioni".
L. Patruno, "L'Adige", 4 marzo 2011

Il vicepresidente della Provincia, Alberto Pacher, non è tanto interessato a come si chiamerà l'Upt nel 2013, quando ci saranno le prossime elezioni provinciali. Potrà essere ancora Unione o Nuova Margherita o chissà cos'altro. Per Pacher però è importante sapere subito su quali grandi scelte, che riguardano il futuro del Trentino, Upt, Patt, Pd e gli altri partiti della coalizione si riconosco. «Io non credo - sostiene Pacher - che sia un atteggiamento comprensibile all'esterno dire: adesso stiamo insieme poi nel 2013 si vedrà. Per questo chiedo ai partiti della coalizione di siglare un patto di programma e poi in base a questo di scegliere il candidato presidente per il 2013».
Vicepresidente Pacher, il patto di coalizione che lei propone cosa dovrebbe contenere? Io propongo di fare entro la fine dell'anno o, se riusciamo, dopo l'estate, una assemblea programmatica di coalizione in cui indichiamo quattro- cinque scelte che riteniamo fondamentali e nelle quali ci riconosciamo per la nostra visione comune di Trentino. E su quelle ci impegnamo subito tutti insieme con un vero e proprio patto.
Ad esempio, su cosa? Penso, ad esempio, cominciando dalle mie competenze, se vogliamo Metroland oppure no, se vogliamo uno sviluppo sostenibile oppure no. Poi ancora la banda larga oppure quali relazioni con le regioni limitrofe o quale sviluppo economico vogliamo.
Ma queste sono già scelte fatte dalla giunta, quindi dovrebbe esserci il consenso della coalizione. Non è così? È vero che stiamo già lavorando in questa direzione, ma questi sono temi che investono risorse per i prossimi vent'anni, non il tempo di una legislatura, e dunque deve essere chiaro se anche per la prossima tutti condividiamo la stessa scelta politica oppure no. E quindi solo chiarito questo possiamo iniziare a scegliere il candidato presidente che condivide il patto programmatico.
Vuol dire che chi pensa che Metroland sia come Gardaland e vuole la Valdastico, come ha detto Silvano Grisenti, non potrebbe essere il candidato presidente di questa coalizione? Io dico e lo ripeto: prima di scegliere il candidato presidente e leader della coalizione dobbiamo siglare un patto politico su quello che vogliamo fare insieme. Non viceversa. E lo potremo fare anche con le primarie se tutti saranno d'accordo.
Non le importa se l'Upt tornerà a chiamarsi Margherita? Se così l'Upt pensa di migliorare il suo appeal faccia pure: è affar loro. L'obiettivo del Pd non è tanto quello di spostare voti nella coalizione, da un partito all'altro, come sembra voler fare l'Upt, ma ampliare i consensi offrendo una proposta politica capace di convincere chi non si riconosceva né nei Ds né nella Margherita. Per questo, ricordiamoci, è nato il Pd.