Sono state oltre un centinaio le persone che ieri pomeriggio sono scese in piazza per manifestare la loro solidarietà al popolo libico nella lotta per la democrazia con un si-in organizzato dal Forum per la pace e i diritti umani. G. Fin, "L'Adige", 27 febbraio 2011
Sono state oltre un centinaio le persone che ieri pomeriggio sono scese in piazza per manifestare la loro solidarietà al popolo libico nella lotta per la democrazia. Con il sit-in, organizzato in piazza Pasi dal Forum per la pace e i diritti umani, è stato chiesto a tutti i cittadini di accendere, in piazza e in casa propria, una candela per far luce sulle istanze democratiche che arrivano dai Paesi del Nord Africa. A partecipare al presidio numerosi partiti, associazioni e sindacati. «Accendere una candela - ha spiegato Michele Nardelli del Forum trentino per la pace - significa testimoniare la nostra vicinanza e la nostra preoccupazione verso chi combatte per la propria dignità». Per il presidente del Forum «serve non farsi distrarre ora dalla portata di quello che sta accadendo, perché si tratta di una rivoluzione democratica, portata avanti da giovani e da internet. Anche il Trentino può fare molto attraverso la cooperazione internazionale». In piazza ad accendere una candela è arrivato anche il Presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti. «Credo sia doveroso - ha affermato - che le persone trentine siano a fianco del popolo libico. Il Consiglio provinciale ha già condannato quello che sta accadendo e continua a seguire la situazione guardando ad una politica inclusiva rispetto i processi migratori». In queste ore, hanno spiegato i partecipanti al sit-in, la popolazione della Libia sta subendo un massacro e occorre fare luce su tutto questo. «Oggi siamo qui - ha spiegato Saadi Brahmi della comunità tunisina - per alzare la voce in favore dell'autonomia del popolo libico». Solidarietà alle popolazioni del mediterraneo è arrivata da Unimondo, dagli studenti, dal Partito Democratico, da Rifondazione Comunista, da Sinistra Ecologia Libertà, dalla Cgil, che ha definito «latitante» il governo Italiano, e dai ragazzi del Centro sociale Bruno, che sono arrivati con lo striscione «Gheddafi criminale - Basta complicità». Da piazza Pasi un corteo si è diretto al Commissariato del governo, dove è stato consegnato un documento con il quale il Forum per la pace e le altre associazioni chiedono al governo italiano di congelare tutti i beni e le azioni che appartengono al governo libico in tutte le sue partecipazioni societarie in Italia, che venga stralciato il «Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione» e abolita la giornata di amicizia italo-libica del 30 agosto. Tra gli altri punti, è stata inoltre richiesta l'apertura di un corridoio umanitario a garanzia del diritto d'asilo dei cittadini libici. LEGGI il documento - appello che è stato consegnato al Commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento. Esprime il pensiero del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e delle associazioni che hanno promosso la manifestazione a favore della democrazia e della dignità in Libia e nei paesi arabi.
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