Il senatore ha ufficializzato ieri l'addio al Pd.
L. Patruno, "L'Adige", 23 febbraio 2011
Il senatore Claudio Molinari ieri ha preso la sua decisione passando dal gruppo del Pd ad Alleanza per l'Italia, il partito di Rutelli - anche lui senatore - e soprattutto del governatore trentino Lorenzo Dellai, che Molinari non ha mancato subito di citare.
Dopo aver annunciato nei giorni scorsi con un'intervista all' Adige di voler lasciare il Partito democratico perché deluso dal progetto politico non riuscito, ieri il senatore eletto nel collegio uninominale di Rovereto ha formalizzato con una lettera alla capogruppo Anna Finocchiaro la sua decisione. «Considero conclusa la mia esperienza - scrive Molinari - nel gruppo del Pd. Approdo al gruppo misto dove cercherò di valorizzare compiutamente il significato politico della coalizione che ha sostenuto la mia candidatura». E su quanto accadrà al Pd, il senatore, che prevede nuove defezioni, è durissimo: «Credo che il futuro del Partito democratico non possa che essere quello di dividersi. La pluralità di prospettive (e di storie) non può al momento essere efficacemente sintetizzata all'interno di questa sola formazione politica. I tempi e le generazioni non ammettono scorciatoie: anche le visioni profetiche devono, il più delle volte, sapersi declinare nella realtà delle condizioni correnti. Mi sento all'interno di un percorso in divenire». Il senatore, che lunedì aveva incontrato il segretario del Pd del Trentino, Michele Nicoletti, per comunicargli de visu una decisione ormai presa, ci tiene a precisare di aver scelto il gruppo dell'Api perché: «Oggi non c'erano alternative rispetto alla mia posizione e Api consente tramite la figura del presidente Dellai un collegamento con il nostro territorio». Il governatore nei giorni scorsi, dopo l'intervista di Molinari, aveva espresso «grande interesse» per le sue parole e ieri si è dichiarato «contento che i nostri percorsi si intreccino di nuovo». Molinari, ex margheritino, che è stato assessore provinciale della giunta Dellai precisa però che questa sua uscita dal gruppo del Pd non vuol dire che ha deciso di lasciare il partito per aderire, a livello locale, all'Unione per il Trentino. Il senatore vuole dare tempo al tempo anche per capire cosa accadrà perché la situazione politica a livello nazionale è molto mobile e se Berlusconi riuscirà a resistere può essere che ci siano altri due anni davanti per prepararsi alle prossime elezioni. «Io tre anni fa - dice Molinari - sono stato eletto con il sostegno non solo del Pd ma di una coalizione di centrosinistra autonomista e quella coalizione io continuerò a rappresentare». Molinari ribadisce invece di non potersi riconoscere nel tentativo dei falchi della Svp, come Helga Thaler, di dare vita a un gruppo filo berlusconiano.