Tonini: "E' una riforma che non ha nulla di federalista e aumenta le tasse". L. Patruno, "L'Adige", 4 febbraio 2011
Il consiglio dei ministri ieri sera ha approvato il decreto sul federalismo municipale nonostante la commissione Bicamerare sul federalismo nel pomeriggio non avesse espresso parere favorevole, visto che al momento del voto il risultato è stato di 15 a 15, una parità che non può essere considerato un via libera. Dopo ore concitate di riunioni su riunioni e pareri legali sul da farsi la Lega e il premier Silvio Berlusconi hanno deciso di andare avanti con l'adozione del decreto così come uscito dalla commissione. D'altronde questa era la condizione posta da Umberto Bossi per continuare a tenere in piedi il Governo: portare a casa il federalismo. Lo aveva detto nei giorni scorsi e per lui nulla è cambiato anche se questo appare come uno sgarbo al Parlamento. «Il governo - dice il deputato e segretario della Lega nord Trentino, Maurizio Fugatti , - ha fatto un decreto che tiene conto del lavoro in Bicamerale. Quindi ha recepito le sollecitazioni giunte e tecnicamente può andare avanti. D'altra parte - aggiunge l'onorevole della Lega - se non va in porto il federalismo noi ci chiediamo cosa stiamo qui a fare. Con l'approvazione di questo decreto abbiamo il segnale che si può riuscire ad andare fino in fondo». Fugatti esprime un giudizio molto negativo sull'atteggiamento assunto dal Pd, che si era astenuto sulla legge sul federalismo e invece ha votato contro questo decreto. «Non hanno dato una valutazione nel merito - sostiene il deputato della Lega - ma solo politica contro Berlusconi rischiando così di mettere a repentaglio per la seconda volta il federalismo dopo il 2006 quando sempre per ragioni politiche il referendum bocciò la devolution. Il decreto sul federalismo municipale è solo uno di quelli previsti, ora ci sarà quello regionale e sui costi standard della sanità. Per esprimere un giudizio sull'effettiva riduzione dei costi che il federalismo produrrà si deve guardare la riforma nel suo complesso non solo per una parte». Il senatore del Pd, Giorgio Tonini , dice che invece il voto contrario del suo partito si è basato su motivi di merito: «Noi abbiamo votato contro un decreto sbagliato perché non ha nulla di federalista in quanto non si basa sul principio di responsabilità degli amministratori locali rispetto ai cittadini che pagano le tasse. Si prevedono infatti imposte come l'Imu e la tassa di soggiorno a carico delle seconde case e dei non residenti e, cosa ancor più grave, un'imposta aggiuntiva che pesa sulle categorie economiche». «Quindi - sostiene Tonini - con questo decreto aumenta la pressione fiscale facendo fare il lavoro sporco ai sindaci, che diventano esattori per conto dello Stato, e inoltre viene introdotta una giusta cedolare secca sugli affitti che però è applicata solo sul versante dei proprietari e non anche degli inquilini e questo squilibrio vanifica l'obiettivo dichiarato dell'emersione del nero». La deputata del Pd, Laura Froner rincara la dose: «Noi siamo favorevoli al federalismo, ma non a questa che è una riforma molto pericolosa per il Paese perché viene a costare di più ai cittadini, con l'aumento delle imposte, senza una contestuale razionalizzazione della spesa pubblica. Questo fisco municipale è un imbroglio perché non favorisce le autonomie locali».
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Partito Democratico del Trentino