Domani seduta decisiva per dare ai Comuni la libertà di imporre tasse. Tonini: "Non è questo il modo giusto di dare autonomia ai territori". Froner: "Così demandano ai sindaci l'onere di mettere le mani nelle tasche dei cittadini".
R. Tosin, "Trentino", 2 febbraio 2011
Domani la commissione bicamerale dovrebbe votare (è un parere consultivo) il via libera alla norma che autorizza i Comuni a prelevare direttamente risorse dai cittadini attraverso l’addizionale Irpef, in qualche città già presente e bloccata al 2008, ma che col federalismo fiscale assume contorni molto più marcati e pesanti per i cittadini. A Trento, in teoria, si potrebbe arrivare a chiedere 240 euro su un reddito medio nel prossimo quinquennio. L’ultimo accordo sul patto di stabilità tra Comuni e Provincia pare però debba sottintendere che in Trentino non sarà applicata l’addizionale Irpef. Dellai su questo è stato abbastanza rassicurante.
Ma torniamo in commissione bicamerale, dove l’equilibrio regna sovrano. Ad oggi i voti sono 15 per parte. A favore gli 11 del Pdl, i 3 leghisti e la Svp; per i no i 10 del Pd, i 4 del Terzo polo e 1 dell’Idv. «I toni duri della Lega - spiega il senatore del Pdl Cristano de Eccher - mi pare si siano ammorbiditi. Quindi comunque vada non è certo questo il capolinea del governo. So che c’è un incontro tra i presidenti di Camera e Senato sulla procedura da adottare in caso di parità. Guadagnare qualche altro voto? Non serve, basterebbe qualche assenza. In fondo ricordo che l’Anci del sindaco Chiamparino ha approvato la proposta. Quindi magari un’influenza tra le fila del Pd non è da escludere».
Ad escluderlo è invece Giorgio Tonini, senatore del Pd, che rifiuta l’accusa di strumentalizzazione rivolta al suo partito. «Devo dire che in questo momento non siamo molto motivati a votare qualsiasi cosa arrivi dal governo, ma sul provvedimento in questione il nostro no è di merito. Noi vogliamo una riforma strutturale, ma non sulle spalle dei cittadini. Qui il governo offre ai Comuni la possibilità di imporre tasse ed è ovvio che loro accettano, soprattutto quelli ridotti alla canna del gas. Ma questo piuttosto si può definire un tipo di centralismo che scarica sui Comuni l’onere di riscuotere tasse. La Lega? Ha fatto un penultimatum. Punta sul pareggio in commissione per portare tutto in aula. Domani (ogg, ndr) il Pd riunisce i due gruppi del Parlamento per affrontare il tema».
Maurizio Fugatti (deputato della Lega) è ottimista: «Stiamo discutendo e trattando sia con i rappresentanti del Terzo Polo che con l’Idv. In parte anche con il Pd, ma è chiaro che la questione ora è strettamente politica. Non capisco, altrimenti, il loro no dopo che i Comuni si sono espressi a favore. La Lega è stata dura con il suo aut aut? Se non passa, cosa stiamo qui a fare? E’ inutile andare avanti. Il federalismo lo stanno aspettando tutti i Comuni».
Così non va, dice invece la collega di Camera, Laura Froner (Pd). «Le cose vanno valutate di ora in ora, ma come è stato presentato quel provvedimento è inaccettabile. Lo Stato non aumenta le tasse, ma costringe i Comuni a farlo. E’ ovvio che l’Anci accetta questa proposta, visto che gli enti locali sono stati costretti con l’acqua alla gola da continui tagli. Ma federalismo e autonomia non si possono ridurre alla competenza di imporre tasse».