Si è riunita ieri l'assemblea del circolo roveretano del Partito democratico. La seduta giunge a un anno di distanza da quella in cui fu firmato - coi segretari di Upt, Patt e Adc - l'accordo di coalizione che portò all'elezione di Andrea Miorandi.
L. Nave, "L'Adige", 22 gennaio 2011
L'assemblea ha tracciato un bilancio dell'attività 2010 per poi valutare le proposte in programma per il prossimo futuro. Erano presenti una settantina dei 135 iscritti, oltre al sindaco e all'assessore provinciale Olivi. Miorandi ha presentato il bilancio comunale e a tirare le fila del dibattito è stato poi il segretario Pd Fabiano Lorandi. «Rispetto all'operato del partito e a quello dell'amministrazione comunale - ha affermato - cogliamo due segnali positivi. Il primo è l'aver ristabilito il giusto equilibrio tra politica e amministrazione, il secondo è relativo al metodo, orientato alla partecipazione».
Partendo dal primo punto, Lorandi ha spiegato: «Notiamo che la politica è tornata al centro: l'unico modo per prendere decisioni con una visione di prospettiva. Mi riferisco ad esempio a quanto il bilancio comunale prevede per lo sviluppo della parte ovest della città: Sacco e San Giorgio ospiteranno il polo tecnologico formativo e l'area di ricerca e sviluppo industriale. La cultura e l'industria sono i pilastri della storia roveretana e questa pianificazione rappresenta una visione di lungo periodo». Un altro esempio è dato dalle politiche sociali: «In un bilancio che deve tagliare, per la parte di sostegno alle politiche sociali è previsto un ulteriore sforzo di 480mila euro: una scelta dettata da un chiaro intendimento politico».
Per quanto riguarda il metodo, Lorandi apprezza il principio di condivisione: prova ne è il fatto che molte delle circoscrizioni che si sono già espresse sul bilancio lo hanno fatto in maniera positiva. «Io proporrei - ha argomentato - un ulteriore passo: il bilancio e il piano regolatore partecipati, col confronto che potrebbe avvenire anche in fase di redazione, non solo alla fine». Per il futuro, il segretario ha detto di auspicare la centralità della politica anche nel confronto con la comunità di valle: «Non siano solo le giunte a confrontarsi, deve esserci un dibattito che coinvolge i partiti. Sulle politiche sociali, ad esempio, non ci si deve limitare al passaggio di consegne tra comune e comunità: serve interrogarsi su quale welfare si vuole per la Vallagarina». Infine le proposte per il 2011: la prima è organizzare a Rovereto una conferenza provinciale sul tema del lavoro. Secondo spunto, coinvolgere i circoli Pd della Vallagarina per un confronto programmatico sulla comunità di valle. Terzo, organizzare un' assemblea sui temi della politica nazionale, con referenti del Pd provinciale e nazionale.