Roma, 19 gennaio 2011
"Berlusconi vergogna, dimettiti" è lo slogan delle donne del Pd, parlamentari, componenti della segreteria e semplici cittadine. Le donne della segreteria PD scrivono a Berlusconi:"Liberi l’Italia dall’imbarazzo" Dietro lo striscione a piazza Colonna hanno manifestato anche Roberta Agostini, Barbara Pollastrini, Marianna Madia, Anna Paola Concia, Francesca Puglisi, Marina Sereni, Pina Picierno, Silvia Velo, Laura Froner, Sabina Rossa, Rosa Calipari, Ileana Argentin, Sesa Amici, Giovanna Melandri, Livia Turco.
Parte la mobilitazione del Partito democratico con la raccolta di firme in tutt’Italia, per chiedere il rispetto della dignità delle donne, calpestata dalle ultime vicende che interessano il presidente del Consiglio. Lo hanno proposto le donne della segreteria Pd e oggi, 19 gennaio, al grido di "Vergogna, dimettiti" parlamentari, componenti della segreteria e semplici cittadine, hanno manifestato davanti palazzo Chigi.
"Berlusconi fa male al Paese e soprattutto fa male alle donne" ha detto Rosy Bindi, "calpesta la dignità del Paese ma soprattutto quella delle donne, che da lui sono ridotte a merce di scambio. Dovrebbe ricordare che esistono donne che hanno tanti problemi di cui il governo non si occupa, ma anche tanti talenti".
Vergogna, mia figlia non l’avrai, vai a casa ... Di cura" sono stati alcuni degli slogan delle donne Pd, che hanno chiesto nuovamente alle colleghe Pdl un "sussulto di dignità".
"La preoccupazione principale - ha detto Bindi - in questo momento è la mancanza di indignazione di questo Paese che non è abbastanza forte come dovrebbe. E se non c’è una forte resistenza culturale da parte nostra, lui finisce per essere quell’imperatore a cui il Paese concede tutto, come diceva Veronica".
A chi le chiedeva se si sarebbe aspettata una voce più forte da parte delle gerarchie ecclesiastiche, Bindi ha risposto che "un passo avanti molto importante è stato fatto, ma me ne aspetto altri, perchè la Chiesa ha in mano la possibilità più grande dal punto di vista morale. Il mondo cattolico che incontro io è indignato e prima o poi si riprenderà la sua voce"..