I timori del Pd: «Non si ripeta un blitz in stile Stelvio»

Trentino, 19 gennaio 2011
Dentro il Partito Democratico c’è un timore: «Che una eventuale accelerazione sulla norma di attuazione in tema di università finisca per far approvare un testo poco condiviso, come è successo con la norma sul Parco dello Stelvio».

I timori serpeggiano tra i consiglieri provinciali e sono stati raccolti dal membro della Commissione dei Dodici indicato da partito, Roberto Pinter. «Il Pd pone sostanzialmente tre questioni. La prima: una equilibrata composizione del consiglio di amministrazione. Secondo: un metodo condiviso nella scelta del rettore. Terzo: definire chi e come scriverà il nuovo Statuto dell’Ateneo trentino. Insomma: l’importante è che sia garantita l’autonomia dell’Università rispetto alla politica ben sapendo che anche la Provincia ha diritto ad avere degli spazi entro cui potersi muovere. Università e Provincia sono due autonomie che devono trovare il modo di convivere». Quanto ad un rischio di «blitz» sulla norma stile Parco dello Stelvio Pinter assicura: «Non credo si ripeterà. Le condizioni sono completamente diverse. Certo, io vigilerò perché non sono stato nominato per alzare la manina...».

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- Resoconto serata Circolo Pd Val di Non “Provincializzazione  o CONTRO? Dibattito sul futuro dell’Università trentina"

Venerdì 14 gennaio si è tenuto a Tuenno l’incontro organizzato dal gruppo Giovani PD Val di Non sul tema della provincializzazione dell’Università trentina.
L’incontro ha visto partecipi del dibattito le tre parti coinvolte nella riforma, ovvero Luca Zeni, capogruppo provinciale del PD, che ha relazionato sugli aspetti tecnico-politici della nuova riorganizzazione dell’Università; Claudio Della Volpe, ricercatore di chimica e fisica applicata al DIMIT dell’Università di Trento, fortemente critico nei confronti della provincializzazione, ed infine Alberto Flor, studente di fisica all’Università di Trento, che ha esplicitato le sue preoccupazioni rispetto a questa nuova riforma, nonché le sue critiche rispetto ad un’Università che non parla di prospettive lavorative ai suoi studenti.
Dalla discussione sono emersi due punti fondamentali di confronto.Il primo riguarda il fatto che l’Università parla molto di eccellenza nell’offerta formativa, e poco di cosa potranno fare gli studenti una volta laureati.
Flor ha infatti sottolineato come il termine “eccellenza” significhi soprattutto riuscire ad essere competitivi sul mercato del lavoro. Dall’acceso dibattito fra Zeni e Della Volpe è inoltre emerso come Provincia e Università si conoscano poco a vicenda, mentre è invece importante che si crei una positiva sinergia fra le due parti, proprio di fronte alla novità della provincializzazione, che le vedrà protagoniste a pari livello.La seconda questione che ha maggiormente acceso la discussione si è poi sviluppata attorno al timore di un’eccessiva ingerenza politica nell’amministrazione dell’Università, preoccupazione che tutte le parti condividono, nonostante Zeni abbia assicurato che i ruoli di Università e Provincia saranno mantenuti indipendenti, come è essenziale che lo siano.
Interessanti sono stati anche i contributi che sono pervenuti dal pubblico. Era presente infatti Mario Magnani, uno dei componenti della Commissione dei Dodici che si occuperà della stesura della Legge Provinciale e poi dello Statuto della nuova Università. E’ intervenuto anche un docente di diritto dell’Università di Verona che ha sostenuto la tesi di Flor nel dire che le Università sono poco orientate alla futura carriera lavorativa degli studenti, evidenziando però come la provincializzazione non potrebbe far altro che bene all’Università trentina, che potrà così mantenere i suoi livelli già ottimali di rendimento.
Da questa serata sono emersi molti spunti interessanti, per cui possiamo dire che è stato raggiunto l’obiettivo di fare un pò di chiarezza su un tema assai complesso come quello dell’organizzazione dell’Università di Trento. Ora, l’iter di modificazione, date le nuove competenze pattuite dall’Accordo di Milano fra Dellai, Tremonti e Calderoli, prevederà l’approvazione di una Legge Provinciale per il recepimento delle competenze, e poi la ridefinizione dello Statuto dell’Università. In tal senso Zeni ha confermato che ciò potrà avvenire nell’arco di  due settimane.

L’ Ufficio stampa del PD della Val di Non (a cura di Cristina Dalla Torre)