Question day nel tardo pomeriggio di ieri in piazza Municipio a Pergine. Modalità diversa dalle solite, ideata dal Pd per porre a confronto diretto il pubblico con i candidati alle elezioni provinciali. "L'Adige", 12 ottobre 2008
Un centinaio di persone in piazza, gomito a gomito Lorenzo Dellai, Alberto Pacher e Luca Zeni su un palchetto sottostante la scalinata storica della palazzina municipale. Accanto a loro un marcatempo luminoso. Domande dal pubblico (alcune percebilmente preparate, altre spontanee) e risposte obbligate in cento secondi, non sempre rispettati. Inizio in ritardo di una buona mezz'ora perché Dellai era in raid elettorale tra inaugurazioni ed incontri vari. Cos'è per voi la politica, ha chiesto un ragazzo dal palco, uno degli organizzatori, per avviare il confronto. «Saper tradurre le aspettative e le ragioni collettive», ha risposto Pacher in tono suadente. «Saper scegliere tra le diversità, saper comporre i conflitti senza usare la regola della forza», secondo Dellai, in veste più che mai mediatoria. «Crescere insieme come comunità, andare nelle piazze e parlarne», così Zeni. Tre concezioni diverse, a ben guardare. Politica è anche visione della vita, sogno, ha posto un altra persona dalla piazza: quali sono i vostri sogni? «Un Trentino capace di accogliere le sfide del tempo senza chiudersi in se stesso, ma consolidando la propria identità»: così sogna Pacher. Rilancia Zeni: «Il Trentino ha bisogno ora più che mai di un suo sogno, da coniugare con la sua proverbiale concretezza». E il Pd? «Un partito dove trovarsi bene assieme», lo desidera così Pacher e per Zeni è la possibilità di agire con trasparenza, in rapporto diretto con le persone. «Per un'idea di società non basata sugli interessi e sulla paura», così Dellai. La Provincia spende molto denaro per la formazione, ma i giovani sono costretti ad uscire dal Trentino per trovare lavoro. Che pensate di fare? «È fisiologico, continueremo a spingere sulla formazione, ma la globalizzazione impone alle imprese trentine di riorganizzarsi, bisogna investire in tal senso». La pensa così Dellai, mentre secondo Zeni la politica deve accompagnare la crescita dei giovani. «Garantire un migliore accesso al mercato del lavoro può facilitare», secondo l'ex sindaco di Trento. Ma al mondo del precariato ci pensate? Altra domanda. E come? «Le tipologie contrattuali sono fissate dallo Stato - ha ricordato il presidente della Provincia - ma noi possiamo stabilizzare i precari nell'ente pubblico e garantire i percorsi pensionistici». Qual è la vostra idea di integrazione? «Non va confusa l'idea di sicurezza con l'immigrazione, ma la legge va rispettata da tutti in egual modo», netto Zeni. «Bisogna avere un rapporto adulto con gli immigrati, non vanno sottovalutati né esasperati e non è vero che la destra fa rispettare meglio le regole del centro sinistra. La Bossi-Fini non è nostra - così Dellai - ma non ha risolto». Che ne pensate della base militare di Mattarello? «Non è una base militare - secco Dellai -. Ho ritenuto fruttuoso barattare 54 ettari di proprietà statale in cui costruire il nuovo ospedale Santa Chiara e realizzare il Central Park trentino e concederne 25 allo Stato per l'esercito». Ultima domanda, diretta al solo Zeni. È favorevole alla Valdastico? «Non è vero che salva la Valsugana, la risposta, il futuro è sul treno». I question day continueranno anche dopo la campagna elettorale?
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Partito Democratico del Trentino