Il segretario del Pd del Trentino, Michele Nicoletti, è tra coloro che continuano a credere nell'importanza delle primarie usate dal partito sia per scegliere i vertici interni che i candidati alle principali cariche istituzionali. L. Patruno, "L'Adige", 9 gennaio 2010
Il segretario del Pd del Trentino, Michele Nicoletti, è tra coloro che continuano a credere nell'importanza delle primarie usate dal partito sia per scegliere i vertici interni che i candidati alle principali cariche istituzionali. E non si unisce dunque a chi nel Pd nazionale, a cominciare dal segretario Pier Luigi Bersani, vorrebbe «congelarle» se non addirittura cancellarle per la scelta della classe dirigente. Non solo. Nicoletti le ripropone anche agli alleati per la scelta del successore di Dellai nei 2013. Segretario Nicoletti, le primarie hanno portato a esiti inattesi e sgraditi ai vertici del Pd, come nel caso del candidato sindaco di Milano o di Vendola in Puglia, e ora vengono rimesse in discussione; lei le ha sempre sostenute, ora cosa ne pensa? Il Pd del Trentino ci crede perché secondo noi le primarie, per quanto presentino applicazioni problematiche, sono una possibilità per mantenere il partito aperto. I partiti tendono invece a riprodurre una nomenclatura interna ed è difficile il ricambio fisiologico. In Trentino il Pd le usa per eleggere il segretario provinciale e per ogni carica anche a livello di circolo. Io stesso difficilmente sarei diventato segretario se non attraverso le primarie. Ritiene che funzionino anche per la scelta del candidato sindaco o presidente di Provincia o Regione? Anche per le cariche istituzionali penso che continui ad essere un buon sistema. Certo, nelle realtà dove si va con la coalizione noi stessi abbiamo sperimentato una certa difficoltà a tenerle vive. Lo abbiamo visto per le elezioni comunali e per le Comunità di valle, dove non sono state condivise dagli alleati. E la scelta delle candidature da parte dei partiti non ha prodotto gran che. Penso che le primarie avrebbero consentito di avvicinare altri nomi fuori dai partiti. Perché alla maggioranza del Pd nazionale le primarie non vanno più bene? Penso che ci sia la preoccupazione di mantenere il controllo del potere e dunque del reclutamento della classe dirigente, mentre le primarie riservano anche sorprese. Però in questa discussione si è innestata la questione della collocazione del partito. Credo che l'errore che si fa sia quello di ragionare sempre come situazione di emergenza. Noi dovremmo invece avere a cuore la democrazia dell'alternanza e dunque evitare di cambiare la legge elettorale, cosa su cui chi può lucrare è solo il centro. E anche il quadro europeo, dove è chiaro che la collocazione naturale di Casini e Fini è nel centrodestra e il Pd dovrebbe mettersi l'animo in pace. Quindi il Pd è condannato a restare all'opposizione o pensa che debba ripartire dalla «vocazione maggioritaria» come sta dicendo Veltroni in questi giorni? L'obiettivo di tutti è creare un centrosinista italiano in grado di competere con il centrodestra. Sul modo di costruirlo ci sono posizioni diverse. Il Pd del Trentino ha sempre detto e dimostrato che per governare dobbiamo avere un centrosinistra plurale, fatto non solo dal Pd ma da altre forze compreso quelle autonomiste. E questo ragionamento andrebbe esteso almeno a tutto il Nord. In che modo? Mi riferisco al ragionamento molto interessante sulla federazione delle liste civiche di centrosinistra. Questa dovrebbe essere la mission di Dellai e dell'Alleanza per l'Italia. Se invece loro seguono Casini su progetti di terzi poli con addirittura Fini non vedo prospettive. Ma anche Dellai lo ha capito. Upt e Patt non ne vogliono sapere di primarie per il dopo-Dellai. Voi insisterete? Nicchiano è vero ma noi cercheremo di spiegare che Upt e Patt non hanno nulla da temere dalla forza del Pd. Sono partiti radicati e sapranno portare persone alle primarie, uno strumento che rafforza la candidatura come si è visto per Andreatta a Trento. Il problema è che il Pd rischia di presentarsi con più candidati invece di uno solo, come farete a sceglierlo? Per la selezione interna potremo utilizzare altre forme di consultazione come un sondaggio informatico tra gli iscritti e simpatizzanti. Ci stiamo studiando.
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Partito Democratico del Trentino