L. Patruno, "L'Adige", 15 dicembre 2010
Un passo indietro del presidente Lorenzo Dellai e uno avanti del Pd hanno avvicinato ieri le distanze tra il governatore e il gruppo consiliare del Partito democratico sulla legge finanziaria in discussione in questi giorni in Consiglio.
Il presidente della Provincia ha infatti accettato di ritirare l'emendamento della giunta presentato all'ultimo momento relativo ai fondi sanitari integrativi, come aveva chiesto il giorno prima in aula Bruno Dorigatti e ieri tutto il gruppo del Pd. Con un insolito - per il personaggio - atto di contrizione e di disponibilità, il presidente Dellai ha ritirato l'emendamento dichiarando che: «Abbiamo convenuto di sospenderlo perché in effetti era stato presentato all'ultimo momento». In cambio però il presidente ha chiesto di trasformare l'emendamento in un ordine del giorno da approvare oggi. «L'ordine del giorno - ha spiegato ieri Dellai - impegna la giunta ad avviare un tavolo con le parti sociali per fare ciò che diceva l'articolo che volevamo mettere in finanziaria. In sostanza, si conferma l'obiettivo importante di confrontarsi sui fondi sanitari integrativi che già sono previsti dalla legge di riforma della sanità. A livello nazionale esistono già 400 fondi sanitari integrativi di categoria che coprono circa 7 milioni di persone». Soddisfazione per questa retromarcia è stata espressa dal capogruppo del Pd, Luca Zeni, e da Bruno Dorigatti che ha presentato un disegno di legge sullo specifico tema della non autosufficienza, insieme a Mario Magnani (Gruppo misto). Il 10 gennaio fra i due consiglieri e l'assessore alla salute, Ugo Rossi, comincerà un confronto su come affrontare il problema della non autosufficienza e i relativi costi parallelamente al tavolo sindacale che si aprirà sui fondi sanitari integrativi che vedono Magnani e Dorigatti molto scettici. Il Pd a sua volta ha accettato di stralciare alcuni emendamenti mentre altri, che avevano fatto discutere nei giorni scorsi,sono stati accettati. Ad esempio, verrà accolto l'emendamento di Dorigatti che prevede di riprendere una norma nazionale che esclude che possa diventare presidente dell'Apran chi è stato sindacalista o ha ricoperto cariche politiche nei precedenti cinque anni. Questa modifica taglia fuori il nome di Nicola Ferrante, ex segretario della Cisl trentina e ora coordinatore dell'Upt a Trento. Tra gli emendamenti non accolti dalla giunta quello del presidente Kessler sul passaggio al bilancio della Cassa antincendi delle spese per la rete di comunicazione della protezione civile (circa 1 milione di euro) anche se sono state assicurate nuove procedure di trasparenza. Kessler potrebbe però decidere di mantenere l'emendamento. No anche alla possibilità di utilizzare i buoni pasto negli esercizi pubblici (l'emendamento sarà trasformato in ordine del giorno) e agli emendamenti di Margherita Cogo e Sara Ferrari sugli incentivi all'imprenditoria femminile e le quote rosa nel Cda delle società che chiedono contributi pubblici. Le consigliere del Pd presenteranno un disegno di legge organico su tutta la materia. Accolti anche l'emendamento di Mattia Civico che prevede l'informativa sull'attuazione della delega sull'Università e un emendamento che svincola alcuni servizi per i minori dall'Azienda sanitaria.