Braccio di ferro con Dellai. Oggi il primo faccia a faccia. Il Partito Democratico ha pesentato emendamenti sugli incentivi alle imprese.
L. Patruno, "L'Adige", 14 dicembre 2010
I consiglieri provinciali e gli assessori del Partito democratico si incontreranno questa mattina con il presidente Lorenzo Dellai per discutere della quarantina di emendamenti alla legge finanziaria presentati dal Pd e su molti dei quali il presidente in questi giorni ha detto di non essere d'accordo, in particolare quelli che intendono rendere più stringente e trasparente il sistema delle nomine pubbliche, ma anche altri come quello del presidente del consiglio Giovanni Kessler relativo al trasferimento dal bilancio della Provincia a quello Cassa antincendio delle spese per le comunicazioni della protezione civile. Il Partito democratico, per contro, chiederà al presidente Dellai di ritirare l'emendamento della giunta presentato all'ultimo momento relativo ai fondi sanitari integrativi. Ieri, nel suo intervento in aula, in discussione generale, il consigliere Bruno Dorigatti ha chiesto esplicitamente al governatore di ritirare l'emendamento sui fondi integrativi. Il suo timore è che questi fondi siano considerati dalla giunta alternativi al fondo per la non autosufficienza che il consigliere del Pd ha proposto con un suo disegno di legge. Dorigatti si è lamentato anche del fatto che la giunta abbia stoppato un altro suo disegno di legge che prevedeva la presenza dei dipendenti nei Cda delle aziende. Intanto, proprio in materia di imprese, ieri il Pd ha presentato un altro piccolo «pacchetto» di emendamenti all'emendamento con cui la giunta Dellai intende riportare nella finanziaria l'articolo 65 sugli incentivi alle imprese, che era stato bocciato in commissione a causa del non voto della consigliera del Pd, Margherita Cogo, come ripicca al fatto che il presidente Dellai avesse respinto la sua richiesta di introdurre l'obbligo per le aziende di garantire quote rosa del 30% nei consigli di amministrazione, se vogliono accedere ai contributi provinciali. Margherita Cogo ora però torna alla carica e tra i nuovi emendamenti agli emendamenti ripropone proprio quello sulle quote rosa nei Cda che le era stato bocciato in commissione. Il che non può non suonare come una nuova sfida al governatore. Sempre con un occhio in favore delle donne, Margherita Cogo e Sara Ferrari hanno presentato anche un emendamento che prevede l'istituzione da parte della Provincia di un fondo di 2 milioni di euro per «la promozione dell'imprenditoria femminile e giovanile in settori innovativi» e un altro per chiedere che la Camera di commercio adotti «azioni positive per la promozione e per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile». Oltre a questi articoli, il Pd ne ha presentato un altro, primo firmatario Luca Zeni, che punta a bocciare l'emendamento della giunta nella parte in cui prevede l'istituzione di un comitato per gli incentivi alle imprese per la valutazione degli interventi di ricerca applicata e ricerca industriale, da finanziare con le risorse provinciali. Il Pd propone invece che ad esaminare le domande di contributo sia il «comitato tecnico scientifico per la ricerca e l'innovazione», dunque un organismo costituito solo da esperti scientifici. Questi emendamenti dei suoi compagni di partito hanno colto di sorpresa l'assessore all'industria, Alessandro Olivi, che dichiara: «Ne dovremo discutere. Per quanto riguarda il comitato per gli incentivi alle imprese per gli interventi di ricerca applicata noi abbiamo previsto che oltre alla componente scientifica ci sia la presenza dei dirigenti provinciali per una valutazione concreta della ricaduta e della sostenibilità del progetto sul nostro territorio». Riguardo agli emendamenti di Cogo e Ferrari per il sostegno dell'imprenditoria femminile Olivi dice: «È un tema importante che intendiamo affrontare assolutamente; però io vorrei ricordare che sto definendo un nuovo disegno di legge che accorpa la legge 6 sugli incentivi e la legge sui servizi alle imprese e che presenterò all'inizio dell'anno prossimo, dove si tratta anche questo punto, con agevolazioni sui mutui, sui costi di energia e utenze, sui congedi per le aziende a prevalenza femminile. Per non affrontare la questione con interventi spot e slegati l'uno dall'altro, inviterei a rinviare la discussione a quel disegno di legge».