Cogo: protezione civile già efficiente, basta rafforzarla.
G. Lott, "Trentino", 8 dicembre 2010
TRENTO. Il sistema della Protezione civile funziona bene così com’è, ogni intervento rischia di gettare alle ortiche l’enorme patrimonio del volontariato. E non servono ruoli di plenipotenziari delle catastrofi. Parole di Margherita Cogo, assessore regionale agli enti locali con una lunga storia di amministratrice alle spalle. Che sintetizza: «Non voglio vedere in Trentino un altro Bertolaso».
Sul piatto c’è la riforma della protezione civile, che nel disegno di legge relega i pompieri Permanenti a una posizione defilata nelle emergenze, che verrebbero invece in gran parte affidate al corpo dei volontari. Una concreta ipotesi verso la quale i Permanenti hanno già espresso una forte contrarietà, minacciando adirittura lo sciopero. «Il sistema della protezione civile in Trentino sta a cuore a tutti noi, anche a Dellai. E’ un sistema che funziona - spiega Margherita Cogo -, e proprio per questo non va smantellato. Ricordo che l’allora presidente della repubblica Ciampi rimase stupito dal nostro “gioiello”. Mi chiese - quel giorno era in visita in Trentino e io ero presidente della Regione - quanto ci costava. Poco, risposi, perchè per la maggiora parte i volontari lavorano gratis, è una delle buone tradizioni lasciataci in eredità dall’impero austro-ungarico. Un modello difficile da “esportare” proprio perchè non sarebbe sostenibile da un’amministrazione pubblica, fuori da questo contesto». Se si dovessero pagare dei professionisti, i costi lieviterebbero oltre le possibilità reali. «Qualsiasi riforma deve prendere atto di questa particolare realtà. E non è vero che i critici sono solo i professionisti. Ho parlato con molti pompieri e comandanti dei volontari, e c’è malcontento: si sentono esclusi dal processo della riforma. E’ fondamentale recuperare la loro partecipazione». Sul ridisegno della Protezione civile, Cogo afferma di capire l’obiettivo di Dellai. «Vuole rendere più forte il sistema, è condivisibile. Ma in tutta franchezza non vedo debolezze nel sistema attuale, in cui c’è un’accentuazione del ruolo dei professionisti. Tanto che la scuola della Protezione civile e dei vigili del fuoco è tenuta dal Corpo Permanente. Mi chiedo: non basterebbe implementare la formazione per i volontari?».
Ma l’assessore Cogo punta anche più in alto, cioè alla distrubuzione verticistica dei poteri “straordinari”: «Abbiamo davvero bisogno di un’agenzia autonoma, di creare un’altra superstruttura? A me pare che oggi tutto funzioni bene. Gli stessi volontari, nati con una forte autonomia municipale, sono capaci di interagire in rete nelle emergenze. E quanto alle ricostruzioni in caso di calamità, la legge prevede già ampie deroghe. Per “somma urgenza” si possono scavalcare le norme, ma se aggiungiamo una linea di credito personale per il dirigente, senza l’obbligo di inventariare il materiale acquistato, riponiamo un potere enornme nelle mani di una sola persona. E’ un iter pericoloso, non vorrei mai vedere un Bertolaso trentino. Le procedure sono già abbastanza snelle, in caso di necessità».