"L'inceneritore non è calato dall'alto"

Pacher: comitati sentinella per vigilare sull'impianto.
L. Patruno, "L'Adige", 1 novembre 2010

TRENTO - Nello stesso giorno c'è stata la marcia dei trattori contro l'inceneritore e il sequestro dell'impianto di compostaggio di Rovereto. Non è dunque cominciato bene il week end lungo di tutti i santi per il vicepresidente della Provincia e assessore all'ambiente, Alberto Pacher, che si trova a gestire il problema dello smaltimento dei rifiuti prodotti dai trentini. Ma l'assessore non si lascia impressionare da una manifestazione e conferma la convinzione che non vi siano oggi soluzioni migliori all'inceneritore, mentre rilancia sulla necessità di nuovi impianti di biocompostaggio per l'organico - anche se nessuno li vuole - e sostiene che dovranno essere realizzati e gestiti dalle società pubbliche che si occupano di rifiuti.
Vicepresidente Pacher, cosa risponde a chi dice no all'inceneritore? Di inceneritore si è parlato innumerevoli volte, io ci ho fatto due campagne elettorali da candidato sindaco di Trento, e ho partecipato a qualche decina di incontri. Non è vero dunque che è una decisione improvvisata né calata dall'alto. Oggi abbiamo una previsione di impianto con livelli di emissioni bassissimi. Credo che vi sia invece una sopravalutazione dei rischi da parte di molti manifestanti che prevedono l'agricoltura in rovina e pesanti conseguenze per le future generazioni. Invece, abbiamo tanti esempi in Europa di inceneritori, anche in Paesi più avanzati dal punto di vista ambientale, come l'Austria la Germania, il Nord Europa, dove ci sono sistemi di raccolta differenziata molto avanzati che prevedono come anello finale la soluzione termica.
Quindi secondo lei non c'è alternativa all'inceneritore? A Bolzano da 20 anni c'è un inceneritore, l'agricoltura non mi pare che conosca situazioni di tracollo a sud di Bolzano, né che ci siano altre conseguenze negative tant'è che stanno facendo il secondo impianto senza tragedie. Non credo nelle soluzioni salvifiche che sono state prospettate come quella di Vedalago. Comunque noi incontreremo ancora i sindaci, vediamo che proposte arrivano, ma ribadisco che abbiamo scelto una strada che se correttamente vigilata e gestita con attenzione è compatibile con la raccolta differenziata, la salute e l'ambiente.
Come pensa di poter garantire la sicurezza dell'impianto? Noi abbiamo detto che si può anche prevedere che i sindaci, in quanto rappresentanti delle loro comunità, nominino dei tecnici di loro fiducia per partecipare alle commissioni per il bando che valuteranno le offerte, ma anche chi vigilerà sulla costruzione e la gestione, creando dei comitati sentinella che seguano da vicino tutto quanto si fa. Le comunità interessate potranno partecipare direttamente e sapere cosa viene fatto.
Ma vorrebbe dire accettare l'inceneritore. I manifestanti vi chiedono di non farlo.
I manifestanti e i comitati esprimono una parte dell'opinione pubblica, non la maggioranza, e non vuol dire che se esiste un comitato questo abbia ragione. Oggi un comitato non si nega a nessuno. Ma la politica deve assumere le scelte anche se ci sono dei contrari.