da Michele Nardelli
Oggi, 15 settembre, è in programma a Trento un momento di testimonianza collettiva. L'appuntamento in Piazza D'Arogno (dietro il Duomo) alle ore 18.00.
Il governo iraniano ha annunciato la sospensione dell'esecuzione della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani.
E' questo certamente il risultato della mobilitazione della coscienza civile in ogni parte del mondo ma anche il frutto della coraggiosa denuncia dei molti iraniani contrari alla lapidazione e degli stessi figli di Sakineh che hanno fatto sentire forte la loro voce per salvare la vita della madre.
Non sappiamo se questa sospensione rappresenti l'effettiva volontà di rivedere la sentenza o non invece il tentativo di sviare l'attenzione da parte della comunità internazionale su questa drammatica vicenda come sulle altre analoghe condanne in attesa di esecuzione.
In questi giorni infatti l'immagine del volto di Sakineh è diventato il simbolo in ogni parte del mondo non solo contro la barbarie della lapidazione ma per l'abolizione generalizzata della pena di morte, in vigore in ancora troppi stati nonostante la richiesta di moratoria internazionale votata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2007.
Per questa ragione e su sollecitazione di molte persone della comunità iraniana in Trentino abbiamo proposto di organizzare per un momento di testimonianza collettiva che avrà luogo mercoledì prossimo 15 settembre, alle ore 18.00, in Piazza D'Arogno a Trento (dietro il Duomo), dove già la Fondazione Cassa di Risparmio ha in questi giorni esposto l'immagine di Sakineh.
I promotori invitano tutti i cittadini, le istituzioni locali, le comunità di immigrati ad esprimere, con la loro presenza, un segno di solidarietà e di impegno per salvare la vita di Sakineh e di ogni altra persona che nel mondo è in attesa di esecuzione.
Firmatari
Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, Unimondo, Centro Missionario, Punto d'Incontro, Pastorale delle migrazioni, ARCI, Amnesty International, Movimento Nonviolento.