TRENTO. "Il ministro Matteo Salvini non ha alcuna idea concreta su come garantire la gestione pubblica dell'Autostrada A22 nel caso in cui la Commissione Europea dovesse bocciare la clausola di prelazione prevista per il proponente del project financing", le parole di Sara Ferrari, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera. "Va evitato il rischio di una gara ordinaria".
"Il Dolomiti", 17 giugno 2025
Oggi, martedì 17 giugno, in parlamento è stata discussa un'interrogazione urgente, sottoscritta anche dai deputati democratici Simiani, Vaccari, Malavasi, Forattini e Rossi, per chiedere al ministro Salvini "quali intenzioni abbia il governo rispetto alla procedura di assegnazione della concessione autostradale A22, qualora la Commissione europea esprimesse parere negativo sul diritto di prelazione da parte del proponente del progetto di partenariato pubblico privato da 9,2 miliardi posto a base di gara".
Nel corso dei lavori parlamentari il sottosegretario ha risposto che il Ministero "si riserva di valutare le più opportune iniziative per il corretto affidamento della concessione a seguito del confronto con la Commissione europea".
L'Autostrada A22, un'arteria fondamentale per la mobilità europea, attende un nuovo affidamento dal 2014, data di scadenza della precedente concessione. Il rischio è che la procedura di affidamento tramite finanza di progetto, che prevede un diritto di prelazione per il concessionario uscente, solleva serie preoccupazioni in merito alla sua compatibilità con il diritto dell'Unione europea.
"Ho chiesto di valutare con oculatezza quale strada intraprendere, al fine di garantire gestione pubblica di una arteria che collega l'Italia all'Europa, fondamentale per il valore del traffico merci e di persone, per l'impatto anche ambientale sui territori che attraversa e il significato di via commerciale. Va assolutamente evitato il rischio che una gara ordinaria possa affidare la concessione - oggi controllata per l'84% da enti pubblici territoriali - a un gestore non pubblico e non locale, esercitando eventualmente la possibilità prevista dal bando stesso dell'annullamento della gara", conclude Ferrari.