E adesso? Chi trova il coraggio di raccontare a Salvini le prodezze leghiste trentine? Il sig. Ministro è occupato nel confronto impietoso con le puntualità ferroviarie del “ventennio”, ma qualcuno dovrà pur dirglielo. Loro ci hanno messo, ovviamente, tutta la buona volontà e ci sono riusciti, ma ancora non lo hanno detto al “capitano”. La destra, in Trentino, si è frantumata e ridotta in briciole.
Lucia Maestri, 19 febbraio 2025
Non era facile. Infatti, dopo la scaltrezza con la quale è stata condotta la partita elettorale a Rovereto solo pochi mesi fa, superarsi con la prova di Trento e Riva del Garda era tutt’altro che semplice, in nome di quell’unità coalizionale, per la quale tutto può essere sacrificato. Anche i candidati.
Eppure non si tratta di improvvisatori o di ragazzini allo sbaraglio, bensì di allenati e solidi esponenti della politica, che sanno dove, come e quando si gioca e in nome dell’autonomia trentina prendono ordini solo…..da Roma. Davanti a questo prudente esitare continuo sorge però un dubbio: l’obiettivo sono le elezioni comunali o la disfida interna alla destra? E’ questo il rispetto per la comunità e le sue istituzioni?
Tanta capacità strategica ha smosso infine anche l’ossequiente e prono PATT, costretto a uscire dal suo torpore e scegliere la corsa solitaria per non sparire del tutto nel gorgo di mille contorsioni. A proposito, qualcuno, per favore, vuole rammentare che le elezioni si tengono il 4 maggio. Di quest’anno. E se proprio la destra non trova nessuno, potrebbe forse tenere in considerazione un modesto suggerimento: perché non ricandidare quell’Andrea Merler che aveva così ben figurato cinque anni fa?