Una visione di futuro che risale a 70 anni fa, nel frattempo il mondo è cambiato. Quali gli aspetti ancora attuali, tanto più che viviamo una guerra che coinvolge l’Europa?
Giorgio Tonini, 26 maggio 2022
Sono ancora attuali tre questioni:
La prima riguarda il fatto che le democrazie odiano la guerra e la ripudiano come strumento di aggressione, ma sanno che la guerra ti può venire loro addosso, perché ci possono essere forze ostili che vogliono attaccarle e le democrazie devono potersi e sapersi difendere.
L’idea della solidarietà atlantica è un’idea tutt’altro che inattuale.
La seconda riguarda il modo in cui l’Europa sta nell’Alleanza atlantica. Oggi gli Stati europei hanno devoluto una quota della loro sovranità a un organismo controllato e guidato dagli Stati Uniti.
Un’altra strada, invece, potrebbe contemplare la devoluzione della quota di sovranità a una Federazione europea, ovvero a un processo di integrazione europea che dia vita a istituzioni capaci di esercitare una vera sovranità condivisa nel campo della difesa, stabilendo un rapporto non più di dipendenza, ma paritario con gli Stati Uniti.
Non è solo un tema di dignità dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti, ma anche di equilibrio nel sostenere i costi della difesa comune. Non è giusto che siano gli Stati Uniti a sobbarcarseli, ma allo stesso tempo questo dato di fatto mette al riparo l’Europa, perché un cambio al vertice degli Stati Uniti può impattare anche sull’Europa. Con Trump è successo, e Biden non è eterno. Il rischio che gli americani si disinteressino dello scenario europeo è possibile.
Gli europei devono costruire la loro forza armata, vale a dire una capacità autonoma di difendersi
La terza questione, riprendendo la visione di Monnet e Degasperi, riguarda il fatto che non si può dar vita a un vero processo di integrazione nella sicurezza e nella politica estera, senza una vera integrazione politica e democratica. Se la BCE e la moneta comune possono convivere con un processo di integrazione politica incompiuto, perché c’è un rapporto di indipendenza rispetto alla politica, un apparato di difesa non può esserlo, perché è espressione diretta della politica.
Non potrà esistere un pentagono europeo, se non c’è una Casa Bianca europea. Per un pentagono europeo ci vuole un’ autorità politica legittimata ad averne la responsabilità ed è questa la difficoltà di fronte alla quale si trova oggi il processo di integrazione europea.
Degasperi affermò, spronando il parlamento italiano a sostenere il progetto della CED, che poi per via della Francia fallì, “se non ora quando?”. Allora si era aperta una finestra di opportunità storica irripetibile, che non si sarebbe ripresentata. La tragedia della guerra in Ucraina oggi ci ha ripresentato questa opportunità.