Negli ultimi anni in tutta Europa si è intensificato il fenomeno dello spopolamento delle regioni montane. Un fenomeno che comporta rischi ambientali, l’impoverimento di importanti identità territoriali, la perdita di opportunità di sviluppo turistico, nonché l’incremento della domanda di servizi sociali.
Vera Rossi, 22 dicembre 2017
Un fenomeno quindi, che riguarda anche un territorio montuoso e articolato come il Trentino, territorio in cui i suoi residenti vivono per il 30% in Comuni con meno di 2.000 abitanti e per il 18% in zone con un’altitudine oltre i 750 metri.
In questo contesto c’è bisogno di un diffuso impegno da parte di Istituzioni, corpi intermedi della società, cittadini sempre più orientato a favorire la vivibilità dei territori di montagna. Un impegno che dovrà essere in grado di affrontare le difficili sfide insite in una questa stagione di grandi cambiamenti e che riguarda in modo particolare anche la nostra comunità.
Il Comune di Altavalle ha una superficie di circa 33 kmq. Attraversato a valle dalla parte forse più spettacolare del torrente Avisio, incontra, salendo, i tipici vigneti terrazzati della Valle di Cembra, simbolo di viticoltura eroica, fino ad arrivare ai magnifici boschi ricchi di legname pregiato nella parte più a Nord Est del Comune.
Altavalle offre un territorio caratterizzato da un ambiente naturale integro, da elementi antropici e culturali ancora forti e radicati. Un territorio che consente la promozione di un turismo rispettoso dell’ambiente, anche grazie alla creazione e valorizzazione di itinerari culturali e naturalistici da percorrere a passo lento. Un territorio variegato adatto ad essere vissuto, usato e raccontato in tutte le sue sfaccettature, le quali devono intersecarsi per costruire un sistema che coinvolga agricoltura, cultura e turismo. Dobbiamo costruire un racconto sincero della nostra terra, della sua storia e delle sue caratteristiche uniche e irripetibili. Certo, sul nostro territorio lo spopolamento non incide ancora profondamente come in altre zone dell’arco alpino, ma non dobbiamo fermarci ai meri numeri e sottovalutare un potenziale problema.
Combattere lo spopolamento può significare prevenirlo, e impegnarsi contro la piccola ma latente, costante diminuzione della popolazione nelle nostre zone. Per farlo è utile rispettare e conoscere il territorio.
Il territorio inteso come bene di tutti: materiale, fatto di terra, aria, acqua e legno, e immateriale, intreccio delle culture, delle storie e delle tradizioni delle persone che lo abitano. Il territorio come soggetto vivente, in dialogo costante con i paesaggi, i saperi e le culture materiali che l’hanno segnato lungo la storia, che s’interroga costantemente sulla sostenibilità e riproducibilità, nella consapevolezza del carattere limitato delle risorse e della loro interazione con i cambiamenti climatici e demografici.
Agricoltura, cultura e turismo quindi sono le direttrici complementari del nostro progetto di sviluppo futuro. Un’agricoltura che punti sempre più sulla qualità, sulla filiera corta, sull’educazione alimentare ma anche sulla trasformazione artigianale e industriale dei prodotti come valore aggiunto. Un turismo che sappia sviluppare il nostro territorio in tutte le sue unicità e stagionalità, integrato con le produzioni agricole locali, in sintonia con le tradizioni e le prerogative del nostro territorio. Una cultura che sappia valorizzare il nostro patrimonio di esperienze e promuovere l’idea di un territorio vissuto in modo responsabile e in armonia con l’ambiente e con l’identità del luogo.
Agricoltura, turismo e cultura come temi interconnessi che vanno sviluppati con politiche coerenti e con strumenti integrati. A questo proposito si pensi, in primo luogo, al lavoro di cura e promozione del nostro patrimonio ambientale, in parte ancora poco conosciuto, della “Rete di Riserve”. Si pensi poi alla Sviluppo Turistico Grumes srl - società partecipata che conta 132 soci (il Comune di Altavalle, cittadini, imprese ed Associazioni) - costituita, nel 2007 nell’ex comune di Grumes, per favorire lo sviluppo turistico, territoriale ed economico e l’attrattiva di un piccolo paese con le problematicità tipiche delle aree di mezza montagna. L’impegno della STG dovrà essere sempre più aperto a tutto il territorio di Altavalle per poter far fronte alle nuove sfide che ci attendono.
Un altro strumento importante è il progetto legato al tema dell’ospitalità turistica diffusa. Un progetto che mira a stimolare la cura del patrimonio immobiliare locale, cogliendone la vocazione turistica – con un obiettivo tangibile di aumento dei posti letto - e sostenendone il potenziale sviluppo, nonché a fare sistema e a rafforzare la nostra comunità.
Con l’obiettivo di promuovere il nostro comune patrimonio storico e culturale stiamo sviluppando l’importante progetto “Altavalle 360”, un progetto che intende promuovere una valorizzazione integrata del territorio e dei diversi settori che costituiscono la vita sociale del nostro paese. Uno dei suoi frutti più recenti, il Festival Contavalle, reduce dall’enorme successo della prima edizione, non può che crescere in futuro portando sul nostro territorio esperienze di teatro civile di rilievo nazionale, ma soprattutto nella costruzione e nella messa in scena dello spettacolo “Ci sarà una volta” dove i cittadini di Altavalle diventano attori loro stessi per raccontare storie di vita di tutti noi. Anche la presente rivista rappresenta un importante strumento per raccontare il nostro territorio. Con il progetto di completamento del Sentiero dei Vecchi Mestieri, che si svilupperà nei primi mesi del 2018, si vorrà costruire un luogo di memoria e testimonianza della cultura del lavoro e dell’impegno che ha caratterizzato e caratterizza le “genti di montagna”, di ieri e di oggi. Non meno importante, anzi, il continuo lavoro che le nostre Associazioni di volontariato, anima vera della nostra comunità, svolgono a vario titolo per mantenere vivo ed attivo il nostro paese. Sono convinta che disponiamo di tutti gli ingredienti per poter essere all’altezza delle sfide future. Uniamo le forze. Non è più il tempo dove ognuno pensa per sé, ma quello in cui, se ognuno fará la sua piccola parte, tutti potremo avere grandi risultati! Quando una comunità è unita, motivata, e forse anche sognatrice, i risultati che si possono ottenere sono meravigliosi e sorprendenti.