Alessio Manica e Andrea de Bertolini Gruppo PD del Trentino: “L’Alto Adige va per la sua strada e Fugatti sta a guardare”

“Con Fugatti, ci sentiamo due volte al giorno” così il presidente Kompatscher rassicurava l’Aula regionale proprio qualche giorno fa in occasione della sua elezione. Lo diceva replicando (in modo rassicurante… sic !) a chi in quell’Aula aveva denunciato quella pirotecnica decisione di nominare Giulia Zanotelli vicepresidente.
Alessio Manica - Andrea de Bertolini, 22 marzo 2024

 

Perché pur di salvare formalmente la presenza di una donna nella Giunta regionale, nel sacrificio consapevole del significato autentico (e politico) della prassi della staffetta fra i due Presidenti delle province, ciò avrebbe inevitabilmente indebolito la capacità di collaborazione tra le due province (di cui peraltro negli ultimi anni fatichiamo a trovare traccia).

Al netto delle rassicuranti formali garanzie, sappiamo bene come la situazione sia di ben altro tenore. Spesso più vicina ad una (mal sopportata da parte di un certo mondo sudtirolese) coabitazione che ad una reale volontà di confronto bi-provinciale.

Oggi una domanda sorge spontanea dopo l’iniziativa del parlamentare SVP Schullian: ammesso che le telefonate in effetti avvengano, di cosa si parlano i due presidenti Kompatcher e Fugatti ? E non è di certo una domanda motivata da voyeurismo.

Perché, che a pochi giorni da quelle parole venga presentato un ddl per prevedere nella Corte costituzionale la presenza di un componente di appartenenza ai gruppi di lingua tedesca o ladina della (sola) Provincia di Bolzano è ulteriore cartina tornasole di come stia realmente la situazione: il Trentino non considerato come parte necessaria dell’Autonomia ed un Presidente Fugatti troppo occupato a soddisfare la maggioranza per accorgersi o occuparsi di queste questioni. Iniziative però che la dicono lunga sull’interpretazione proprio dell’Autonomia stessa, delle sue radici e sulla considerazione riservata alla parte trentina.

E tuttavia, domande legittime a parte, siamo almeno compiaciuti che ora, nella maggioranza, con Giulia Zanotelli vicepresidente della Regione regni la serenità. Ora che ormai quasi tutti gli incarichi sono stati assegnati in una dimensione di (apparente) pacificazione collettiva, pazienza se le vere questioni di merito sulle sorti della nostra Autonomia e sui rapporti fra le nostre province altro non sono che quisquilie !