Olivi: «L’assestamento di bilancio ha lasciato indietro il Progettone»

«A mia memoria non ricordo una legge approvata con urgenza la cui entrata in vigore viene successivamente posticipata di tre anni». Alessandro Olivi, consigliere provinciale in quota Pd, torna sull’assestamento di bilancio, questa volta accendendo i riflettori sul cosiddetto «Progettone» e sulla riforma dei lavori socialmente utili.
"Corriere del Trentno", 3 agosto 2023

«Nel 2022 la giunta aveva voluto imprimere carattere di assoluta priorità all’approvazione di questi testi — ricorda Olivi — Ci era stato detto che la ragione risiedeva nel rischio di una procedura di infrazione europea nei confronti dei meccanismi di affidamento alle cooperative delle attività connesse all’attuazione dei progetti e agli inserimenti lavorativi. Avevo avuto modo di sottolineare che rischiava invece di indebolire uno strumento di politica attiva del lavoro tra i più innovativi a livello nazionale».

Olivi ha comunque fatto approvare alcuni emendamenti per il mantenimento delle attività di sostegno ai servizi sanitari e socio-assistenziali e alle istituzioni culturali, così come l’opportunità di ampliare le categorie dei soggetti appartenenti alle fasce deboli. «Il Progettone nasce infatti come risposta alle gravi crisi industriali degli anni ‘80-‘90 mentre oggi le lavoratrici e i lavoratori più anziani che fuoriescono dal mercato del lavoro hanno altre caratteristiche di vulnerabilità — spiega — Una proposta specifica riguardava le donne vittime di maltrattamenti e violenza per le quali la nuova legge prevede adesso un esplicito riferimento.

La giunta inspiegabilmente ha deciso di prorogare l’entrata in vigore dei nuovi strumenti addirittura al 2025; non si capisce come abbia nel frattempo inteso regolamentare sotto l’ipotetica scure dell’Europa le procedure di affidamento ai soggetti privati e come intenda giustificare la proroga triennale di una legge che aveva definito “superata nei tempi”. Non solo, la maggioranza ha respinto la mia proposta di includere sin da subito quantomeno le donne vittime di maltrattamenti familiari e prive di un lavoro nel Progettone».