Pergine, città che ha bisogno di buona politica

Pergine non è un piccolo paese, ma una cittadina al centro di un sistema complesso. Lo è per numero di abitanti, lo è per l’articolazione dei suoi centri abitati, lo è per la quantità di funzioni che vi si trovano, al servizio dell’Alta Valsugana, dell’Altopiano di Pinè, della Valle dei Mocheni. Lo diciamo con l’orgoglio di chi ci vive, ma soprattutto con la consapevolezza e la responsabilità che dovrebbe caratterizzare chi amministra la “cosa pubblica”.
Bruno Dorigatti e Luca Zeni, 7 maggio 2015

E lo diciamo perché siamo profondamente convinti che una città, per definizione, sia uno spazio politico, nel quale cioè si confrontano idee diverse di analisi e governo dei processi sociali, delle dinamiche economiche, del territorio. Queste idee non sono neutre, non possono essere astratte da una visione complessiva, non sono “fuori dalla politica e dai partiti”, come qualcuno vuole far credere: il governo di una città è qualcosa di profondamente politico, perché ha a che fare con le strategie di sviluppo, con le azioni per il benessere sociale e famigliare, con gli interventi di pianificazione urbana … tutte cose che, senza una visione, si ridurrebbero ad un esercizio di amministrazione dell’esistente o, peggio, alla rincorsa di interessi particolari lì dove dovrebbe invece prevalere il bene comune.

Ecco perché abbiamo agito per ricostruire, anche a Pergine, una coalizione di forze politiche che rispecchiasse in modo riconoscibile quel centrosinistra autonomista che governa la Provincia e che esprime una delegazione in Parlamento, a difesa della specialità trentina e degli interessi della sua comunità. Una coalizione che ha saputo rinnovarsi, individuando in Stefano Tomaselli un candidato sindaco in grado di rappresentare questo rinnovamento, senza la paura di nascondersi dietro ad una finta neutralità: dietro i simboli dei partiti che anche a Pergine si sono messi in gioco, ci sono centinaia di persone che in tutto il Trentino si spendono per il bene della comunità, dal più piccolo dei paesi fino al Consiglio provinciale, condividendo una strategia e confrontandosi in continuazione su come applicarla. Questa è la politica, e così è anche a Pergine: il resto sono scorciatoie che certo sembrano più agevoli, ma hanno il difetto di non portare da nessuna parte.