«Segretario Pd, venerdì si chiude»

«Io sono orientato a mettere ai voti venerdì le dimissioni di Nicoletti solo se ci sarà una contemporanea mozione di fiducia per un nuovo segretario sostenuta dai due terzi dell'assemblea: non possiamo permetterci di stare senza segretario, né vecchio né nuovo, in questo momento in cui non ci sono i tempi per andare al congresso e la priorità è individuare il candidato di coalizione alla presidenza della Provincia».
L. Patruno, "L'Adige", 18 marzo 2013

Parola del senatore Giorgio Tonini, che nella sua veste di presidente dell'assemblea del Pd trentino ha inviato una convocazione per venerdì prossimo con all'ordine del giorno dimissioni del segretario - ha rimesso il mandato dopo l'elezione alla Camera - e provvedimenti conseguenti.
 Senatore Tonini, nel Pd si sta già litigando sulla successione a Nicoletti per la segreteria. Lei vorrebbe Pinter, Nicoletti o chi altro come segretario?
 Io da presidente preferisco mantenere un profilo di terzietà. Stimo entrambi e personalmente non avrei aperto questa discussione ora; e soprattutto spero che si possa chiudere venerdì e non si trascini oltre la questione, perché gli elettori non ci capirebbero. È tempo di affrontare i problemi veri.
 Cosa intende per problemi veri?
 Intendo che dobbiamo dare una risposta ai nostri alleati sul percorso che ci deve portare alle elezioni provinciali di ottobre, sperando che in mezzo non ci siano altre elezioni politiche. Non possiamo infilarci da soli in una discussione-trappola sul segretario e una crisi interna quando sappiamo che il congresso si terrà in autunno e dunque è questione di pochi mesi. Invito tutti a un bagno di realismo. Nelle poche settimane che ci separano dall'estate e poi dalle elezioni provinciali, con la questione fondamentale di scegliere il candidato presidente della Provincia, troverei stravagante che il Pd decidesse di occuparsi del suo segretario anziché di chi governerà la Provincia nei prossimi cinque anni. È un dibattito neppure da aprire.
 Riguardo alla scelta del candidato presidente, come pensa che debba muoversi il Pd? Rossi del Patt invita a fare primarie di coalizione in cui ogni partito si presenti con un solo candidato. Voi ne avete più d'uno, come procederete per la selezione?
 Beh, ho visto che anche l'Upt ne ha almeno un paio (gli assessori Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, che sono già usciti allo scoperto, Ndr.). Il problema delle primarie di coalizione è complesso perché bisogna tenerle aperte il più possibile, ma dare anche un minimo di ordine e razionalità. Le ipotesi le abbiamo già vagliate tutte. La soluzione perfetta non esiste, ora dobbiamo metterci intorno a un tavolo come coalizione e decidere le regole. Prima lo facciamo e meglio è. Se noi venerdì chiudiamo il passaggio interno possiamo immediatamente passare alla decisione con gli alleati sul percorso per la scelta del candidato presidente e che si occupi dei temi e delle idee per affrontare una fase difficile per la Provincia, con il calo di risorse di un miliardo come ha ricordato il direttore dell' Adige .
 Come valuta l'elezione di Boldrini e Grasso alla presidenza di Camera e Senato e quali saranno le conseguenze politiche di questa scelta solitaria del Pd?
 La valutazione crudamente politica del Pd che ha fatto tutto da solo non è un buon viatico per i passaggi successivi. Però, al di là della geometria parlamentare che si è mossa poco, in politica non bisogna mai dimenticare anche gli elementi di clima. Il Pd ha fatto due scelte che hanno parlato al Paese e gli effetti di questo si sono visti nel voto a Grasso al Senato, dove i grillini si sono spaccati perché la corrente calda partita dalla scelta del Pd è tornata addosso a loro. Ora devono fare i conti con gli umori del Paese che li ha sostenuti e che chiede di tradurre le parole in fatti. La scelta di Bersani è stata ottima per questo.
 Ma ora le elezioni sono più vicine o si riuscirà a formare un governo?
 Penso che il presidente Napolitano cercherà di dare un governo al Paese con lo scrupolo e l'imparzialità che tutti gli riconosciamo, vista la grande preoccupazione per l'Italia e l'emergenza socio-economica che va affrontata. Se si può, si deve fare di tutto per dare all'Italia un governo capace di fare riforme. Non serve un governetto messo insieme alla bell'e meglio.