Senato, il gruppo delle Autonomie resta senza Tonini

Tonini, eletto nel collegio uninominare della Valsugana, dovrebbe infatti restare nel gruppo del Partito democratico perché, come senatore d'esperienza, avendo più legislature alle spalle, potrebbe anche assumere un incarico di vicecapogruppo o comunque di «guida» per le nuove leve.
L. Patruno, "L'Adige", 15 marzo 2013



Oggi la pattuglia di 19 nuovi parlamentari (12 deputati) del Trentino Alto Adige farà il suo debutto alla Camera e al Senato in un clima di grande caos e per ora disaccordo totale sulla nomina dei presidenti dei due rami del Parlamento, che dunque non si sa se potrà avvenire in giornata.
Nel frattempo, al Senato si sta lavorando per la costituzione del gruppo delle autonomie, senza poter contare sul contributo del Pd, come accaduto invece in passato, con l'Ulivo di Prodi. Lo stesso senatore  Giorgio Tonini, eletto nel collegio uninominare della Valsugana, dovrebbe infatti restare nel gruppo del Partito democratico perché, come senatore d'esperienza, avendo più legislature alle spalle, potrebbe anche assumere un incarico di vicecapogruppo o comunque di «guida» per le nuove leve
Il risultato è che il gruppo delle autonomie risulta ridotto a 5 con i trentini  Franco Panizza  (Patt) e  Vittorio Fravezzi  (Upt), e i sudtirolesi  Francesco Palermo  (Pd) con  Karl Zeller  e  Hans Berger  (Svp). Il regolamento del Senato prevede però che per costituire un gruppo si debbano avere almeno 10 senatori. Per questo, si stanno contattando il senatore eletto in Val d'Aosta, un senatore eletto in Sicilia nella civica che fa riferimento al governatore Crocetta, e si stanno corteggiando anche i Socialisti, potrebbe esserci il segretario Nencini e i senatori a vica, Vittorio Colombo e Giulio Andreotti, sebbene quest'ultimo ormai per motivi di salute non sia più da tempo presente alle sedute del Senato.
In ogni caso, c'è tempo fino a lunedì per costituire i gruppi e dunque si lavora ancora per trovare una soluzione.
Intanto, sulle trattative difficili tra le forze politiche, il senatore Tonini ieri ha dichiarato alla trasmissione radiofonica «Citofonare Adinolfi»: «Questa legislatura è nata morta, abbiamo un solo compito: eleggere il nuovo presidente della Repubblica, è la scelta decisiva. Con i voti di Monti abbiamo i numeri per farlo. Penso a Romano Prodi o Giuliano Amato, comunque deve essere uno di noi, abbiamo visto quanto è stato decisivo avere Giorgio Napolitano al Quirinale».
Secondo Tonini: «Per ottenere il Quirinale, che è l'unico vero obiettivo che dobbiamo darci, bisogna pacificare il clima. Leggo di proposte senza senso, come l'idea di prenderci come Pd sia la presidenza della Camera che quella del Senato. Il Pd ha vinto tecnicamente le elezioni e può puntare al Quirinale, il Pdl è arrivato secondo e potrebbe avere la presidenza del Senato, il M5S è il partito più votato e può avere la presidenza della Camera. Questo è un quadro istituzionale ragionevole».