"Aiuti sì, ma più selettivi"

Olivi: «Preferisco chiamarli incentivi e non contributi, perché desidero eliminare l'ombra di assistenzialismo ai sostegni alle imprese. In linea di massima sono d'accordo con il presidente di Confcommercio Gianni Bort nella richiesta di selezionare i punti a favore della competitività per le imprese trentine e non dare contributi a pioggia, anche se bisogna evitare di tracciare linee nette».
A. Conte, "L'Adige", 14 luglio 2012

L'assessore provinciale Alessandro Olivi commenta così alla fine della seduta di giunta la proposta del presidente di Confcommercio del Trentino di annullare i contributi pubblici alle imprese.
«Entro la fine dell'anno chiuderemo con la fase tre della riforma sugli incentivi alle imprese che andrà al vaglio della commissione provinciale competente il primo agosto - ha detto Olivi -. Quest'ultima parte della riforma (legge 6) prevede un'ulteriore selezione dei sostegni alle imprese da parte della Provincia. Non ci sarà spazio per incentivi su spese fisse come immobili e attrezzature, ma solo su progetti di rilancio economico basati su ricerca e su iniziative che portino valore aggiunto. La Provincia - ha concluso - è già intervenuta sulla leva fiscale, portando l'Irap al massimo del livello di discrezionalità». Olivi boccia però l'idea che «un settore sia privilegiato rispetto a un altro».
Sulla proposta di Bort interviene anche il presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Che non boccia in termini generali il principio del ragionamento di Bort sulla necessità di spostare risorse dai contributi alle imprese alle azioni di contesto. Anche perché la Provincia lo fa da anni. «Capisco che si cerchi sempre di più di insistere sulla discontinuità della politica economica - afferma Dellai - ma che i capitoli del bilancio provinciale aumentino da ormai 8 anni per quanto riguarda gli interventi di contesto per l'economia, dalle infrastrutture anche telematiche alla ricerca e alle reti di impresa, è un fatto ormai consolidato».
l nodo del trasferimento dei benefici alle imprese cancellando gli aiuti alle stesse resta però ancora irrisolvibile, anche se la Provincia lo volesse. «Azzerare i contributi alle imprese per una riduzione fiscale sarebbe ragionevole, ma ricordo a Bort che non abbiamo competenze fiscali» sulle imposte come Irpef o Ires, ma solamente «sull'Irap dove abbiamo abbondantemente abbassato le aliquote».
Dellai spiega però anche che «se potrebbe essere ragionevole cancellare i contributi automatici alle imprese in cambio di alleggerimenti fiscali, altre forme di contributo finalizzate a creare filiere e a valorizzare il territorio ha più senso mantenerle».