Ue, Tonini: in Italia procedure sorveglianza politiche economiche non adeguate

Dichiarazione del senatore Giorgio Tonini, capogruppo del Partito democratico in Commissione Esteri, 29 ottobre 2010
"La crisi economica e l'attacco speculativo alla Grecia hanno messo a dura prova l'Europa, facendo temere ad alcuni osservatori internazionali il declino dell'Unione e la rinazionalizzione della politica".

Lo ha affermato il senatore Giorgio Tonini, capogruppo del Partito democratico in Commissione Esteri a Palazzo Madama, in apertura del suo intervento in aula sui regolamenti comunitari su procedure di sorveglianza e coordinamento delle politiche economiche europee.
"La riunione dei Ministri finanziari che ha dato mandato ad una task force  di avanzare proposte per la riscrittura del Patto di stabilità e crescita - ha sottolineato Tonini - ha quindi restituito speranza a quanti credono nell'Europa e l'odierna decisione del Consiglio europeo può segnare una svolta epocale. In discussione, infatti, non è solo il coordinamento delle politiche macroeconomiche: la proposta del semestre europeo implica che le politiche di bilancio e le riforme economiche e sociali siano decise a livello europeo. Affinché abbia successo, la politica di stabilizzazione deve essere però affiancata da una politica di sviluppo: a tale proposito meriterebbe considerazione la proposta di un fondo europeo per gli investimenti finanziato con gli eurobond. La revisione dei Trattati pone una sfida importante: per evitare che la sovranità della politica economica sia esercitata da un concerto di Stati diretto dal più forte, occorre puntare sulla elezione di un Presidente e di un vero Governo europeo da parte dei popoli e su un bilanciamento dei poteri che coinvolga gli Stati ed il Parlamento".
"Per quanto riguarda la realtà italiana - conclude l'esponente pd - va rilevato con preoccupazione e rammarico il fatto che il Governo stia gestendo in modo opaco una fase molto delicata: l'Esecutivo non ha informato le Camere delle proposte presentate addirittura a luglio alla task force  a Bruxelles e si è sottratto al confronto parlamentare sulla definizione di una nuova politica economica"