La propaganda leghista sulla Valdastico

Questa mattina in Consiglio provinciale si è tornato a parlare di Valdastico, grazie alle interrogazioni del Gruppo del Partito Democratico a firma dei Cons. Olivi e Manica.
Trento, 22 ottobre 2019

 

Due gli aspetti toccati, uno (con l’interrogazione del Cons. Olivi) relativo alle modalità di coinvolgimento e partecipazioni delle comunità locali – anche alla luce dei molti pareri contrari espressi dai Consigli comunali della Vallagarina e della Valle del Leno; l’altro (con l’interrogazione del Cons. Manica) più tecnico e relativo alla procedura di intesa avviata nella scorsa legislatura in seno al Comitato paritetico tra Stato, Provincia Autonoma di Trento e Regione Veneto.

Come chiarito dal consigliere Olivi “l’attuale Giunta, che è impegnata nell’organizzare i forum della cultura, quelli sullo stato della ricerca, gli stati generali per ascoltare le voci della montagna, e che ad ogni nostra minima annotazione critica ribatte di slancio che finalmente ora c’è un Esecutivo che ascolta i territori mentre prima tutto era imposto, secretato e calato dall’alto, sulla questione Valdastico sembra impegnata da un lato nella ormai consueta pratica di ascoltare per prendere tempo, e dall’altro di ascoltare senza però tenere conto di quanto sente, ribadendo in sede politica l’adagio: “ma nel nostro programma elettorale si diceva che...”.

Per cercare di restituire un po’ di linearità alla questione, e considerando che stiamo parlando di un’infrastruttura che – se realizzata – cambierà per sempre i connotati del nostro territorio, ho interrogato questa mattina il presidente Fugatti ricordandogli che non c’è solo un manifesto elettorale da onorare, ma che ci sono agli atti anche sue numerose dichiarazioni rispetto al fatto che la Valdastico, della quale lui esplicitamente immagina l’uscita a Rovereto sud “riguarda i trentini e va decisa dai trentini”. Per questo, mi sono permesso di segnalare come Rovereto, Mori, Riva del Garda, Terragnolo, Vallarsa, Trambileno, Besenello, Villalagarina, solo per citarne alcuni, con atti formali e dichiarazioni pubbliche dei rispettivi rappresentanti, si siano detti contrari all’opera. E che queste comunità meritano un ascolto politico, che è cosa ben diversa dal “delocalizzarci”, ogni tanto, una seduta di Giunta.”

Per quanto attiene al secondo, il Cons. Manica ha ricordato che il Comitato paritetico tra Trentino, Veneto e Stato sulla Valdastico aveva definito una possibile intesa su un'arteria non autostradale con uscita a Trento sud, capace di risolvere i problemi di traffico di Valsugana e zona Laghi, e che prevedeva il potenziamento e l'elettrificazione della ferrovia della Valsugana. Ora invece la Giunta continua a parlare di un collegamento autostradale con uscita a Rovereto sud.

Dalla risposta fornita dal Presidente Fugatti abbiamo scoperto – come sospettavamo – che non vi è stato nessun aggiornamento della procedura di intesa all’interno del Comitato paritetico, nessun accordo su un nuovo scenario e nessun nuovo studio a supporto della soluzione proposta dal Presidente Fugatti. Il Presidente ha in tal senso confermato che la Giunta è in attesa di nuovi atti ufficiali e che per ora si sta muovendo solo sulla base del proprio programma elettorale, di accordi di carattere politico e di passaggi informali. Gli unici atti formali al momento disponibile sono l’intesa raggiunta dal comitato paritetico su un percorso completamente diverso e lo studio tecnico – quello si reale – a conferma di tale ipotesi.

Quindi oggi si è avuta la conferma che tutta la propaganda leghista è basata sul nulla, senza alcun atto o procedura ufficiale. Ma del resto non c’è di che stupirsi visto che al governare con serietà e responsabilità si preferiscono sempre i gazebo, le feste e le manifestazioni di partito, nelle quali il Presidente del Trentino si limita a reggere le bandiere di Veneto e Lombardia.