#Valdastico, le bugie di Fugatti si moltiplicano

Fugatti è sceso a Ronzo e rilancia la Valdastico con uscita in Vallagarina. A sostegno della sua fissazione cita l'accordo sottoscritto dalla Provincia con governo e Regione Veneto, che a suo dire vincolerebbe il Trentino al completamento della autostrada.
Alessio Manica, "Trentino", 20 maggio 2019

Parla addirittura di costose penali. Inoltre richiama il sostegno di industriali e artigiani e afferma che è stato commissionato uno studio di fattibilità alla concessionaria che risolverà ogni problema ambientale.

  1. La Provincia di Trento non può sottrarsi al completamento della Valdastico: Chi lo dice? Fugatti e la Lega veneta alla quale sembra obbedire? Da decenni la Serenissima e Vicenza dicono che non possiamo impedire la Valdastico, ma se così fosse ce l'avrebbero imposta. Invece il completamento della Valdastico non potrà aggirare le nostre competenze primarie e quindi senza volontà politica e senza previsione urbanistica non se ne farà nulla(cosa peraltro ricordata dal Comitato Paritetico!) Tant'è che lo stesso Fugatti poi dice, potere di veto o non potere io vado avanti, cioè riconosce ce sta dicendo una bugia.
  2. Dovremmo pagare onerose penali se non lasciamo completare la Valdastico. E dove sono scritte queste penali?Su questo presenterò una specifica interrogazione perchè quando si raccontano bugie bisogna pure che se ne risponda sul piano istituzionale. E' pur vero che la Lega fa delle false notizie il suo strumento di comunicazione quotidiana, ma quando si vestono i panni di presidente della Provincia è doveroso smetterla con la campagna elettorale piena di falsità.
  3. L'unica cosa che c'è è un documento sottoscritto da Rossi con il quale aveva purtroppo riaperto alla Valdastico, sebbene in versione non autostradale. In questo documento la Provincia si era impegnata prima a partecipare al comitato paritetico con governo e Veneto per “verificare la sussistenza di tutte le condizioni previste per l'intesa” e poi “di proseguire il perfezionamento dell'intesa per un corridoio di interconnessione che in Trentino si configura come collegamento tra viabilità ordinarie(tra la statale della Valsugana e quella del Brennero)...previa adozione di convergenti atti decisionali degli organi competenti nonché previa fase partecipativa..”

Dunque nessun accordo per il completamento della Valdastico, ma solo l'impegno, dopo una fase partecipativa (che non c'è stata) e gli atti necessari (che non ci sono) convergenti (e qui proprio non ci siamo), di sottoporre un progetto al CIPE.

  1. “convergenti” , qui casca l'asino perchè la Valdastico è una follia che comunque non si può realizzare se non c'è una volontà convergente tra governo, Veneto,(Serenissima) e Trentino.

L'annullamento da parte del TAR della delibera del CIPE riguardante il tratto veneto in quanto assente una progettazione in Trentino ha detto chiaramente che non basta una volontà , ce ne vogliono due e convergenti. Ora Fugatti anche trovasse il consenso trentino, che non c'è , anzi fino ad ora ha incontrato una sollevazione popolare e anche degli amministratori locali, di sicuro non incontra il consenso Veneto. Perfino gli industriali e gli artigiani vicentini definiscono una porcheria l'uscita a Rovereto, perchè loro vogliono andare in Europa, non a sud, con il che si smentisce il vantaggio economico per la Vallagarina che sta solo nella testa di Fugatti.

Ma è lo stesso ministero che smentisce Fugatti, dicendo che Trentino e Veneto stanno procedendo separatamente con obiettivi diversi!

  1. E' stato commissionato uno studio di fattibilità. Bene. Nel 1965 fu commissionato il primo studio alla Tecnital con sbocco a Trento (c'era anche l'ing. Gentilini progettista della A22 che fu chiamato da Kessler nei primi anni 70 a redigere un secondo progetto sempre con sbocco a Trento). Negli anni 80 terzo progetto con sbocco a Rovereto e qui la Provincia commissiona a Gelmini uno studio per comparare l'uscita a Trento e quella a Rovereto, poi affida una consulenza a Zambrini. A questo punto la Serenissima affida un'altro studio di fattibilità a quattro società tra cui l'Ata di Arco e arriviamo al progetto definitivo del 1995 con sbocco a Besenello e poi cronaca recente con il ritorno dell'opzione Valsugana prima e quella adesso a Rovereto.

Morale, non prendiamoci in giro, gli studi professionali son felici di lavorare ma abbiamo gli armadi della Provincia pieni di studi di fattibilità, non è questo il punto, la fattibilità si considera quando si è risolto prima il nodo: a che serve la Valdastico? chi la vuole? quali risorse e quale sostenibilità? Solo dopo, non prima si parla di tracciati. Ma gli studi di fattibilità servono a questo governo per prendere tempo, per nascondere l'assenza di una comune idea sulla mobilità e sul futuro.