Olivi: "negozi montagna"

Olivi: “L’interrogazione con cui ho denunciato la sospensione dell’erogazione dei contributi per il mantenimento delle attività commerciali di montagna e periferiche ha colto nel segno. Infatti dalla risposta in aula dell’assessore competente è giunta la conferma che non vi sono risorse sul bilancio in quanto con la Variazione di inizio anno il relativo stanziamento non è stato neppure parzialmente previsto come invece si poteva e si doveva fare.
Trento, 11 aprile 2019

 

Non è accettabile neppure la motivazione addotta ossia la priorità riconosciuta agli interventi di ripristino a seguito della grave calamità dell’ottobre 2018.

Infatti va segnalato che la maggior parte dei punti vendita destinatari degli incentivi provinciali è situata proprio in quelle vallate e montagne colpite dal maltempo.

Chiacchiere ed interpretazioni tecnico-finanziarie a parte la conseguenza pratica è una sola: per la prima volta, da anni, le attività commerciali più fragili riceveranno i contributi in grave ritardo e sempre che la Giunta provveda a ripristinare il loro finanziamento”.

 

Alessandro Olivi aveva presentato un’interrogazione per sapere per quale motivo la Giunta non avesse provveduto a finanziare il capitolo a sostegno degli esercizi commerciali di montagna e periferici.

La Provincia autonoma di Trento, per una precisa scelta che è allo stesso tempo politica, economica e sociale, da tempo sostiene e incentiva l’insediamento e il radicamento degli esercizi commerciali di montagna. Punti vendita “multiservizi” che nella scorsa legislatura hanno ottenuto la qualifica di “Servizi di Interesse Economico Generale”. Uno status che ha permesso alla Provincia di riconoscere loro ulteriori contributi e alle attività insediate nelle zone più periferiche di fornire maggiori servizi alle comunità: da quelli anagrafici a quelli sanitari, dai pagamenti di bollettini, all’accesso ad Internet.

Nonostante il ruolo fondamentale rivestito da questi esercizi in molti nostri paesi, una determina del 19 marzo scorso ha di fatto sospeso i termini per l’assegnazione di questi fondi, perché la variazione di bilancio approvata dall’attuale maggioranza non ha previsto di impegnare le risorse necessarie affinché si potesse continuare a riconoscere a questi punti vendita i contributi assegnati in precedenza.

Un conto sono le parole, un conto sono i fatti; – chiarisce il cons. Olivi – la Giunta in questi primi mesi si è particolarmente caratterizzata per una certa inclinazione alla propaganda, all’enfasi con la quale viene comunicata ogni azioni e iniziativa che può essere raccontata come di tutela alla piccola impresa, come di favore alla montagna, come di sostegno ai servizi di prossimità. Tutte direzioni alle quali non sarei certo contrario, tanto che già in Aula, in risposta alla relazione programmatica del presidente Fugatti, mi pronunciai a favore di un “patto per la montagna”. Vedo però il rischio che questa retorica, così come anche l’idea degli “stati generali della montagna”, si tramuti solo in una parata di buoni intendimenti, utile a mantenere viva una sorta di campagna elettorale permanente, ma scarna di contenuti, quando non direttamente in controtendenza con i fatti visto che il primo atto verificabile di questa Giunta è quello di lasciare azzerato il capitolo che consentiva l’espressione più tipica e più riconoscibile dell’intervento pubblico: il sostegno a quegli esercizi periferici che nei nostri paesi rappresentando strumenti di servizio e spazi di relazione sociale importantissimi”.

 

IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE

Interrogazione a risposta scritta n.

 

Zero risorse sul bilancio per gli incentivi al sostegno dei negozi di montagna:

quali conseguenze?

 

          La Provincia autonoma di Trento per una precisa scelta politica economica e sociale sostiene ed incentiva da tempo l’insediamento ed il mantenimento degli esercizi commerciali di montagna. Nella scorsa legislatura, su iniziativa dell’Amministrazione provinciale in collaborazione con la Federazione Trentina della Cooperazione, i cosiddetti punti vendita multiservizi attivi nelle aree più periferiche hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di S.I.E.G., ossia di Servizi di Interesse Economico Generale. Uno status che ha dato la possibilità di aumentare l’intervento contributivo pubblico rendendolo più efficace in particolare per le attività insediate nelle zone più svantaggiate fornendo nuovi servizi per le comunità: da quelli anagrafici a quelli sanitari, dai pagamenti di bollettini all’accesso ad Internet.

 

          Nonostante questi negozi rivestano un ruolo fondamentale in molti paesi di montagna, rappresentando allo stesso tempo uno strumento di servizio e uno spazio di relazione sociale, con la determina n. 96 del 19 marzo scorso sono stati sospesi i termini del procedimento per i “Contributi per investimenti di tipo mobiliare/immobiliare e per favorire la permanenza di attività economiche in zone montane (multiservizi) a favore di esercizi commerciali ubicati nella Provincia di Trento” relativi alle domande presentate nell’anno 2019.

 

          Una simile decisione, apprendiamo dalla premessa della determina, sarebbe dovuta al fatto che “in sede di approvazione del disegno di legge avente per oggetto “Variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2019-2021 non sono state apportate variazioni dello stanziamento sul capitolo in questione la cui disponibilità complessiva ad impegnare per il 2019 rimane di 0,00 euro”.

Ne consegue l’effetto che le aziende interessate non potranno beneficiare del contributo, pari a circa 10.000 euro erogati in un’unica soluzione, nel primo semestre 2019 e comunque fino a quando la Giunta non provvederà a stanziare i relativi fondi. In attesa che ciò avvenga le attività subiranno un evidente pregiudizio nella gestione corrente.

 

          Considerata la delicata situazione economica degli esercizi commerciali di montagna che ricoprono un ruolo fondamentale nella coesione sociale di quei territori e operano in situazioni tanto

critiche per posizione e limitatezza del bacino d’utenza e considerata anche la particolare enfasi con la quale la nuova Giunta, con ripetute dichiarazioni pubbliche, ha insistito in questi primi mesi di attività sulla tematica della tutela della montagna e delle imprese periferiche,

 

si interroga il presidente della Provincia e l’assessore competente per conoscere:

 

  1. per quale motivo la Giunta non ha provveduto a finanziare il capitolo 615682;
  1. per quale ragione tale finanziamento non è stato inserito nella Variazione al bilancio di previsione 2019-2021 approvata il 12 febbraio 2019;
  1. in quale situazione economica si trovano attualmente i punti vendita multiservizi attivi in provincia e quali ricadute avranno su questi le sospensioni o i ritardi nei pagamenti dei contributi.