Valdastico e valli del Leno, Olivi si schiera coi sindaci

"Non sacrifichiamo le valli del Leno all'autostrada della Valdastico, a questi luoghi - come a tutto il Trentino - serve altro, non un progetto vecchio di quaranta anni". Lo ribadisce Alessandro Olivi, consigliere provinciale del Pd, che di recente ha incontrato i sindaci di Vallarsa, Trambileno e Terragnolo.
"Trentino", 17 gennaio 2019

 

Loro, assieme ai colleghi del lato vicentino del Pasubio, avevano scritto una lettera molto forte contro l'ipotesi di una autostrada della Valdastico con uscita a Rovereto Sud, come sostenuta dal neopresidente della Provincia Maurizio Fugatti della Lega. Il progetto viene valutato "al limite della fattibilità geologica" dagli stessi progettisti delle autostrade venete, analisi che di fatto conferma le preoccupazioni dei sindaci. Si tratterebbe infatti di scavare delle gallerie lungo tutto il Pasubio, oltre che a cavallo della bassa Vallarsa e sotto lo Zugna. In particolare sarebbe forte l'impatto per Terragnolo, soprattutto per le opere di cantierizzazione. Per Terragnolo vorrebbe dire scavare strade di cantiere lungo la valle e in particolare sul versante del Pasubio.

Olivi si schiera con i sindaci delle valli del Leno. «Nell'incontro turismo sostenibile, investimenti sul paesaggio e valorizzazione della montagna quale bene comune condiviso - scrive Olivi - sono stati i temi su cui riflettere insieme agli amministratori locali per dare valore ad un modello di sviluppo perseguito in questi anni che fa a pugni con il progetto di trasformare le valli del Leno in un corridoio di attraversamento, in un imbuto utile a scaricare mezzi sull'autostrada».

Olivi continua: «I Comuni non possono essere destinatari di scelte calate dall'alto che sono potenzialmente in grado di infliggere ferite irreversibili all'ambiente e snaturare un'idea di cooperazione tra le comunità montane e il distretto urbano della Vallagarina. I territori vanno ascoltati e la faticosa opera di costruzione di un ecosistema vivibile nelle valli portata avanti negli anni non può essere sacrificata ad un accordo che ha come azionista di maggioranza il Veneto. Con i sindaci si è condiviso che altre sono le priorità utili a migliorare la qualità della vita delle popolazioni delle aree più decentrate: una mobilità sostenibile, adeguati servizi di prossimità e sostegni economici mirati».

Il consigliere del Pd ricorda che anche il presidente dell'Alto Adige Kompatscher ha giudicato l'opera inutile. «E intanto la Provincia di Trento riesuma un progetto vecchi di 40 anni. Altre - conclude Olivi - sono le strade per promuovere un Trentino innovativo, sostenibile e interconnesso».