Battiston: «Il mio allontanamento una brutta pagina»

 Seduto in platea, un po’ defilato, all’inaugurazione dell’anno accademico c’era anche Roberto Battiston, a cui il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha recentemente revocato la presidenza dell’Agenzia spaziale italiana, dando origine, fra le molte reazioni, anche a una petizione online che chiede il suo reintegro e ha raggiunto quasi ventimila firme.
E. Ferro, "Corriere del Trentino", 15 novembre 2018

 

Professore, ha ricevuto una spiegazione a quanto è successo?

«No, tutto quello che c’era da dire è scritto in un decreto che non dà nessuna giustificazione, appellandosi all’articolo 6 della legge 145 del 2002, che però deve essere implementata con modalità che non sono state in questo caso rispettate. Non si tratta di una bella pagina della vita del mondo della ricerca e della politica italiana, anche perché tutto faceva pensare che i membri del consiglio di amministrazione identificati dai vari ministeri sarebbero stati presto nominati. È qualcosa che suscita una riflessione sull’autonomia degli enti di ricerca, sul ruolo dei funzionari di vertice e sullo spoils system, che è cosa diversa da quella che è stata usata in questo caso perché richiama la eventuale incapacità del funzionario di non svolgere in modo opportuno l’indicazione politica del governo in questione, cosa che non si può dimostrare in questo caso. Mi auguro si arrivi presto a decisioni che rimettano l’Asi in funzione, perché altrimenti lo spazio italiano si ferma, con la conseguente perdita di posti lavoro, ruolo economico, competitività e visibilità internazionale».

Cosa farà adesso?

«Sono un professore universitario e ho fatto ritorno al mio ateneo con grande piacere. Appartengo a quella categoria di persone che possono servire il proprio Paese e poi ritornare a casa da un punto di vista professionale».

Cosa pensa del fatto che fra i suoi papabili successori ci sia un esponente delle forze armate, Pasquale Preziosa?

«L’Asi è per legge un organismo di carattere civile, per uno spazio di economia, di sviluppo, ricerca, tecnologia e servizi. Abbiamo buone collaborazioni con la difesa, ma una cosa è collaborare su progetti strategici mantenendo il baricentro su un ruolo civile, legato alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, altra cosa è lo spostamento dell’asse verso un ambito militare: credo che nessuno voglia questa seconda ipotesi, penso che queste voci non si concretizzeranno».