Al Muse sfida a dieci ma Tonini: «Gara a due»

«La partita vera si giocherà a due, tra il centrodestra e noi» è stata l' affermazione secca di Giorgio Tonini, candidato presidente del centrodestra, praticamente all'inizio del confronto tra 10 degli 11 candidati che il 21 ottobre correranno per la presidenza della Provincia.
G. Tessari, "Trentino", 25 settembre 2018

 

Il nostro giornale ieri al Muse la partita l'ha invece giocata, come era ovvio ed in mancanza della controprova delle urne, con la pattuglia degli sfidanti pressochè al completo, con la sola eccezione dell'esponente del Moviment Ladin de Fascia Ferruccio Chenetti. In un'ora e mezzo di dibattito orchestrato dal nostro vicedirettore Paolo Mantovan, (cercando tempi quasi televisivi, vista l'ampliezza del parterre) va registrata subito una novità politica: il fatto che i Cinquestelle hanno ammesso di volersi tenere le mani libere, valutando il 22 ottobre, come muoversi : «Dipenderà anche dal nostro risultato. Non è detto si vada all'opposizione» ha chiosato Filippo Degasperi, candidato del M5s.

Ma riavvolgiamo il nastro dall'inizio, quando è stato chiesto ad Ugo Rossi che cosa provi il Patt ad intraprendere una corsa in solitaria: «Noi siamo abituati a stare in mezzo alla gente, senza le classiche impostazioni ideologiche. Siamo il partito dell'Autonomia, che è ora un patrimonio di tutti. Da noi ci sarà uno sforzo di coerenza e di contenuti positivi. Se me l'aspettavo? Ne avete parlato molto voi, più di noi. Io guardo avanti».

A Maurizio Fugatti, candidato presidente del centrodestra, è stato fatto notare come ci sia grande entusiasmo nei confronti della Lega, della coalizione. Troppo? «Io ricordo che nel passato sono arrivate delle delusioni dalle urne ed è per questo che predico umiltà e lavoro. Sappiamo bene che le elezioni politiche sono una cosa e le provinciali un'altra in Trentino. Noi saremo responsabili, i conti vanno fatti il 22 ottobre. Per mettere assieme la squadra si sono fatti dei ragionamenti anche sulla base di un eventuale governo della Provincia».

Si diceva di Giorgio Tonini, Pd. Mantovan gli ha chiesto, senza giri di parole, se il suo partito non senta la responsabilità di aver spaccato la coalizione: «Questo è stato il risultato. Con Rossi saremo in competizione e non più alleati, fatto molto negativo, non solo sul piano elettorale. La competizione reale, alla fine, sarà a due. Con tutto il rispetto per le altre proposte in un sistema di tipo maggioritario diventa presidente chi arriva primo. La gente sceglierà ma mi permetto di fare appello alla situazione reale: con questo siamo ancora convinti di poter vincere».

Il candidato presidente dei Cinquestelle ha anticipato in parte cosa potrebbe fare il suo partito. Ecco Filippo Degasperi: «Se dovesse vincere il centrodestra noi andremo all'opposizione? E' una domanda che ci siamo fatti. Dipenderà da due fattori: se la coalizione vincente avrà o meno bisogno di supporto in Consiglio e dall'altra dal risultato del M5s. Potremo anche essere noi vincenti. Per noi vale solo un ragionamento in termini di contenuti. Su quello ragioneremo, solo sui programmi: lo abbiamo fatto a Roma e, eventualmente, lo faremo anche a Trento. La gente deciderà il nostro ruolo».

Antonella Valer si presenta come candidata presidente di Leu e di Altro Trentino a Sinistra. Che cosa dovrà presidiare la sinistra in modo particolare? «Il tema del lavoro. E' cruciale, assieme al fatto che puntiamo forte sulla sostenibilità ambientale».

Roberto De Laurentis, candidato di Tre: «Sì correndo da solo si aumenta la frammentazione, ma la nostra proposta non si trovava in nessun partito esistente».

Per Autonomia Dinamica si presenterà Mauro Ottobre. Una terza casa autonomista? «Noi siamo fermi al centro. Siamo in campo perché il Trentino purtroppo ha perso punti un po' dappertutto, Bolzano ha un'altra velocità».

Casapound, con Filippo Castaldini, è stata in qualche verso superata a destra dalla Lega? «Forse sul piano degli slogan, ma le battaglie che ora fanno loro ci appartengono da anni. Noi siamo rimasti coerenti, Salvini è stato furbo a rubare un po' di spazio a destra».

Paolo Primon è rappresentante di Popoli Liberi: «La gente ci vuole, a Trento abbiamo fatto alle comunali 1200 voti con la bandiera del Tirolo. In pochi giorni ora abbiamo raccolto le firme perché siamo coerenti».

Ha chiuso il giro "politico" Federico Monegaglia di Riconquistare l'Italia, novità sovranista: «La Lega non basta? Il nostro progetto è di lungo corso, nazionale, vogliamo che ci sia una riscoperta collettiva dei valori della Costituzione».