#Profughi, più uscite che arrivi: ora sono 1.483. Zeni: "Una tendenza cominciata ben prima di Salvini"

Dall'inizio dell'anno gli arrivi di profughi in Trentino sono stati 132, mentre le uscite sono state 300 con un saldo negativo quindi che entro l'anno dovrebbe portare le presenze di migranti in Trentino su livelli inferiori rispetto alla fine del 2016. A fine agosto i richiedenti asilo erano 1483 con un calo previsto di altre cento unità entro dicembre.
A. Selva, "Trentino", 14 settembre 2018

 

«I dati descrivono una situazione molto diversa da quella a cui fanno pensare gli allarmi di Salvini e non si tratta certo di una tendenza dell'ultima ora - spiega l'assessore alle politiche sociali, Luca Zeni - ma di un fenomeno che registriamo ormai da oltre un anno».Questa diminuzione nel numero di migranti ha ridotto notevolmente le presenze nel campo di Marco (come abbiamo scritto sul Trentino in edicola ieri) dove le condizioni di vita degli ospiti sono migliorate rispetto all'allarme del 2018: «L'emergenza è passata - conferma Zeni - e ha funzionato la distribuzione dei migranti sul territorio provinciale con l'obiettivo di favorire la loro integrazione».

Se a Marco il numero di migranti è praticamente la metà rispetto a un anno fa (103 ospiti rispetto a 234 dell'agosto 2017) e anche alla residenza Fersina di Trento i numeri sono diminuiti sebbene in misura minore (da 246 a 186) sono sempre i Comuni di Trento e Rovereto a sopportare il carico maggiore dell'accoglienza con oltre la metà dei profughi presenti sul territorio provinciale.Il modello di accoglienza impostato in Trentino comunque per il momento non è destinato a cambiare: «Manterremo la nostra organizzazione finché non avremo comunicazioni ufficiali da parte del governo di fare diversamente» spiega Zeni. «Il modello che abbiamo scelto aveva l'obiettivo di evitare grandi concentrazioni che - secondo l'esperienza sperimentata in altre zone del paese - può creare problemi. In questo modello era prevista la distribuzione sul territorio e quindi i due "hub" di Trento e Rovereto dovevano essere dei "polmoni" pronti ad espandersi in caso di necessità, ma anche a contrarsi di fronte alla diminuzione negli arrivi. E questo è proprio quello che sta accadendo dopo che dal luglio dell'anno scorso - in seguito al piano Minniti - c'è stata una drastica diminuzione negli arrivi. Le situazioni enfatizzate da Salvini in realtà riguardano qualche nave, ma la situazione non è grave come viene descritta e gli arrivi sono in continua diminuzione, mentre le uscite sono superiori agli arrivi. La realtà però è che mentre il governo lancia l'allarme contro gli arrivi, resta da risolvere il nodo dei rimpatri delle persone che non hanno diritto a rimanere sul suolo italiano» conclude Zeni.

Il piano di accoglienza trentino intanto resta in piedi con l'obiettivo di garantire (oltre agli aspetti logistici) anche la formazione e l'organizzazione necessaria per raggiungere un grado di inserimento dei migranti nella società tale da abbassare i rischi di conflittualità. In Trentino sono 72 i Comuni coinvolti, con la maggior parte dei migranti (881) ospitata in appartamento.