Record di assunti, come prima della crisi

Nel 2017 in Trentino c'è stato il record di assunzioni degli ultimi dieci anni: mai così tante dall'inizio della crisi. Un dato che è stato diffuso dall'Agenzia del lavoro e che richiede una spiegazione: i numeri (oltre 144 mila assunzioni nel 2017) non si riferiscono ai lavoratori ma alle posizioni lavorative, che possono essere più d'una per ogni lavoratore a tempo determinato nel corso dell'anno.
A. Selva, "Trentino", 26 luglio 2018

 

Ma si tratta comunque di un indicatore di una ritrovata vivacità del mercato del lavoro. Soprattutto in un anno (il 2017) che per l'agricoltura è stato terribile a causa delle grandinate che hanno devastato il raccolto, con una perdita di assunzioni del 36% inferiore rispetto all'anno precedente (dalle 24 mila del 2016 alle 15 mila del 2017). Ma il crollo delle assunzioni nel mondo agricolo è stato compensato dagli ottimi risultati del commercio (20 per cento in più rispetto all'anno precedente) e dei pubblici esercizi (+24%).

Dati che si spiegano con gli ottimi risultati registrati nel settore del turismo che ha registrato una fra le annate migliori in assoluto.L'altra faccia della medaglia è che alla "vivacità" con cui si rendono disponibili sul mercato questi posti di lavoro non corrisponde altrettanta stabilità. In questo caso gli ultimi dati diffusi dall'Agenzia del lavoro si riferiscono al 2016 quando la grandissima parte delle assunzioni sono state a tempo determinato e solamente l'11% dei contratti sono stati a tempo indeterminato (o di apprendistato). Una precarietà del lavoro che comunque non riguarda l'occupazione in generale (ma solo le assunzioni effettuate nel corso dell'anno) considerato che tra i lavoratori già occupati la maggioranza ha un contratto a tempo indeterminato.

I dati fanno parte di un serie di "open data" che l'Agenzia del lavoro ha pubblicato in rete con l'obiettivo di terminare il quadro del mondo del lavoro entro l'anno. Si tratta di dati che confermano i segnali positivi comunicati in tempi recenti dalla giunta provinciale e l'ottimismo dimostrato dalle categorie economiche, ma che confermano anche gli allarmi sulla "scarsa qualità" del nuovo lavoro, nel senso che all'interno dell'universo delle assunzioni non risulta la stabilità a cui eravamo abituati prima della crisi economica.Il Trentino si conferma una provincia dove la maggior parte delle opportunità lavorative è nel terziario (74 per cento delle assunzioni nel 2017) con l'industria al secondo posto (16 per cento) e l'agricoltura a chiudere (10 per cento nel 2017, l'anno terribile)