Il Pd cerca l’accordo con la Svp. Collegio di Trento, corsa aperta. Manca ancora un posto per Dellai

Per le anime del centrodestra l’unico cruccio riguarda la coesione: l’unità è eternamene invocata, quasi fosse un mantra. Ciò detto, i nomi dei candidati alle elezioni politiche tutto sommato ci sono.
M. Damaggio, "Corriere del Trentino", 12 novembre 2017

 

Michaela Biancofiore (Forza Italia) non mancherà nel listino bloccato, Maurizio Fugatti (Lega Nord) nemmeno, nel dubbio Giacomo Bezzi si farà trovare pronto nel collegio di Trento, il ritorno di Giorgio Leonardi pare perfetto per Rovereto e, a rendere meno scontato il tutto, Walter Kaswalder potrebbe fare capolino in Valsugana.

Per il centrosinistra gli incastri sono ben più complicati e il banco romano non può trascurare l’appuntamento delle provinciali, tanto da intricare le sorti della folta platea di aspiranti. La decisione di Alessandro Olivi, fuori di metafora, determinerà a catena la geografia delle candidature del Pd. Ma un po’ d’ordine sarà fatto: chiuso il congresso in Alto Adige, che proprio oggi definirà la segreteria, i democratici hanno intenzione di inserirsi nell’accordo Patt-Svp. Obiettivo: pianificare le scelte su base regionale.

C’è il tempo della riflessione nobile. Poi c’è il tempo del pallottoliere, del calcolo matematico. Approvata la legge elettorale, il Trentino Alto Adige fa i conti con il Rosatellum bis. I numeri sono noti. Saranno sei i collegi in Senato (più uno assegnato con listino con criterio proporzionale): tre in Alto Adige (Merano, Bolzano e Bressanone) e tre in Trentino (Trento, Rovereto e Valsugana), alla Camera 11 saranno i deputati eletti, 6 con collegi uninominali come per il Senato e 5 in un collegio unico regionale.

Con simili premesse, partiti e coalizioni si muovono. In attesa dell’accordo nazionale tra Lega Nord e Forza Italia, che sarà prontamente recepito in loco, i volti già ci sono. La deputata Michaela Biancofiore sarà quasi certamente nel listino e, a quanto pare, potrebbe fare il bis in altri listini italiani (la legge lo consente, ponendo un tetto di cinque apparizioni). Sempre in casa Forza Italia, Giacomo Bezzi pare invece quotato nel collegio di Trento, mentre il ritorno di Giorgio Leonardi potrebbe rivelarsi propizio per Rovereto (qualora non scegliesse di riempire gli spazi vuoti per le provinciali). Maurizio Fugatti, segretario della Lega Nord, dagli scranni provinciali cercherà di tornare in quelli romani. Il suo nome farà parte del listino della Camera, ma il partito sta valutando anche una candidatura sul collegio della Valsugana. Sempre qui, nel collegio Valsugana dove il centrosinistra fa fatica, il centrodestra ha chiesto a Walter Kaswalder di farsi avanti per il Senato.

Resta da affrontare il nodo dell’equilibrio di genere. I quattro nomi del Carroccio sono noti: Bruna Giuliani, Martina Loss, Stefania Segnana, Giulia Zanotelli. Per Forza Italia il profilo ricorrente è invece quello di Gabriella Maffioletti. Ed ecco il Movimento cinque stelle: Riccardo Fraccaro è vicinissimo alla replica dell’esperienza romana alla Camera: nel listino, ma potrebbe anche ritagliarsi un collegio.

Per il centrosinistra il problema è chiaro: gli alfieri superano le caselle. Gli equilibri da rispettare sono più d’uno, compresa la definizione della squadra per le provinciali. A complicare lo schema c’è la possibilità della doppia candidatura, sia in listino sia in collegio. Il ruolo di Alessandro Olivi è determinante: qualora decidesse di tentare l’esperienza romana, abdicando ad abitare Piazza Dante, il suo collegio naturale sarà Rovereto, per la Camera. Sempre qui, nella città della Quercia, il candidato al Senato più papabile è l’assessore dell’Upt Tiziano Mellarini.

Per quanto riguarda il collegio di Trento, Franco Panizza (Patt) ha già dimostrato il suo appeal nell’ultima tornata per Palazzo Madama. Sempre nel capoluogo, il Pd potrebbe schierare una donna alla Camera: Lucia Maestri o Elisa Filippi, candidata vicina a Giorgio Tonini. A sua volta, sullo stesso Tonini si attendono delucidazioni: c’è chi vocifera qualche interesse per le provinciali. Un altro nome ben noto a Roma è quello di Michele Nicoletti. Tra i due, però, solo uno potrebbe trovare posto. Da non trascurare l’equilibrio di genere: Donata Borgonovo Re è il terzo nome femminile emerso nel Pd che potrebbe trovare spazio nel listino, dopo Gianclaudio Bressa, dato come inamovibile al primo posto.

In casa Upt, come detto, Mellarini pare invece il più probabile. Una candidatura che impone il sacrificio delle altre legittime aspettative: l’assessore Mauro Gilmozzi in primis, poi Vittorio Fravezzi e Lorenzo Dellai. Ora la coalizione dovrà trovare una soluzione, specie per l’ex governatore che avrebbe un collegio ideale, Trento, ma che è già virtualmente occupato. A ciò si aggiunge una condizione aggravante: l’assenza di candidate dell’Upt. Ma se la matematica offre un quadro crudo, qualche spiraglio potrebbe aprirsi. Fino a oggi il Pd dell’Alto Adige ha sospeso le riflessioni particolari per dare spazio alle primarie, ma c’è già una scaletta. Dopo l’accordo tra Patt e Svp, il Pd intende allargare l’intesa su base regionale e definire un quadro complessivo. Per Francesco Palermo probabile conferma nel collegio della Bassa Atesina.