Pd a congresso: Fait candidato «Apriamo ai delusi di Valduga»

Si erano candidati in tre per mla segreteria del Pd roveretano, che sabato pomeriggio va a congresso: Carlo Fait, Nicola Simoncelli e Fabrizio Sannicolò. La sezione, riscontrando forte similarità nei programmi, ha chiesto ai tre di individuare una figura unitaria, e dopo qualche giorno è uscito il nome su cui convergere: è Carlo Fait, almeno per ora, l'unico candidato.
"Trentino", 2 novembre 2017

 

E sarà affiancato da Simoncelli e Sannicolò, che comporranno l'ufficio di segreteria. «Usciamo da un periodo difficile - ammette Fait -, siamo una macchina ferma e vogliamo ripartire, tessere relazioni nuove con la città, e con occhio anche ai temi tradizionali del Pd, quelli che si aspetta da un partito come il nostro». E cioè, attenzione al sociale, al tema del lavoro, del welfare, di accoglienza, di diritti per i più deboli, anche in un'ottica nazionale, con la quale si era un po' perduto contatto. In pochi mesi al Pd sono cambiati due segretari (da Fabiano Lorandi a Roberto Pallanch, da Pallanch a Egon Angeli, a cui spetta condurre il partito a congresso come segretario uscente) e in questi due anni di attività consiliare il confronto è stato aspro con l'amministrazione di Francesco Valduga e le sue liste civiche. Stupisce pertanto la dichiarazione d'intenti di Fait: «Vogliamo essere propositivi, avanzare idee e confrontarci con tutti, anche con i civici». Ma poi precisa: «Siamo all'opposizione e questo stiamo facendo in consiglio.

Con l'amministrazione Valduga abbiamo divergenze evidenti su alcuni temi importanti, come sul piano traffico, ad esempio, che si è rivelato disastroso, o sulla scelta di ingrandire la Rsa di via Vannetti, che per noi è un errore clamoroso. Ma dobbiamo presentare proposte e su alcuni punti possiamo trovare delle convergenze con la giunta». Nella corsa del 2020 per la poltrona di piazza Podestà, Fait vede però una palese impossibilità di presentarsi con i civici. «L'elettorato non ama pastette e inciuci, non capirebbe nemmeno una simile convergenza. Noi ci poniamo nel solco del centrosinistra autonomista, provinciale, aperti anche ai mondi civici che possono condividere la nostre proposte». Simoncelli dal canto suo è soddisfatto della mediazione trovata: a lui toccherebbe la parte amministrativa, in cui è ferrato dopo l'esperienza in consiglio comunale, mentre Sannicolò si occuperebbe in maniera specifica della parte economico-finanziaria del partito, forte della propria esperienza di tesoriere del partito, e di sviluppo del circolo del Pd. Simoncelli vede una continuità ideale con il lavoro del gruppo consiliare. «Più che ai politici civici, ci rivolgiamo ai delusi della politica di Valduga, al quale siamo alternativi. Con questa nuova suddivisione dei compiti siamo pronti a rilanciare l'attività del Pd in città».