«Sicurezza, il Patt usi la testa e non guardi alla pancia»

 Paolo Serra mantiene un tono pacato. Ma dopo l’ennesima interrogazione del Patt sul tema della sicurezza ( Corriere del Trentino di domenica), il capogruppo del Pd lancia un messaggio chiaro alla formazione guidata da Alberto Pattini: «Invitiamo gli autonomisti — dice — a tenere, su temi sensibili come quello della sicurezza, un atteggiamento da partito pensante e non da partito che guarda alla pancia». E aggiunge: «Sono anche loro parte della maggioranza e per questo devono usare la testa».
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 29 agosto 2017

 

Un monito deciso, quello di Serra. Il quale entra anche nel dettaglio dell’interrogazione firmata dal gruppo del Patt («Chiediamo al sindaco — si legge nel documento depositato la scorsa settimana — se si sta rendendo conto della situazione di estremo pericolo che sta correndo l’intera cittadinanza e se non ritenga opportuno intensificare la presenza della polizia locale in tutte le attività economiche a rischio delinquenza»).

«È inutile — osserva Serra — prendersela sempre con il sindaco Andreatta, che tra l’altro ha fatto tutto ciò che poteva fare». Applicando le misure legate al Daspo urbano. Ma non solo: «In questi mesi sono anche stati intensificati i controlli» ricorda il capogruppo del Pd. Che sposta il mirino: «Siamo nelle mani di chi amministra la giustizia». Vale a dire, questore e commissario del governo. «In conferenza capigruppo — prosegue Serra — abbiamo già dato mandato alla presidente del consiglio comunale Lucia Coppola di chiedere un’audizione in Aula con il questore. E a questo punto non sarebbe male sollecitare un incontro anche con il commissario del governo, in modo da capire quali misure previste dalla legge possono essere applicate». Con un ulteriore input: «Attendiamo una relazione sul quadro anche da parte del comandante della polizia locale. Sarebbe interessante avere anche la sua posizione».

Nel frattempo però, ribadisce Serra, meglio non esacerbare gli animi. «Il mondo — riflette — è cambiato. Ma non si risolve nulla se ci si limita a gridare “al lupo”. Bisogna muoversi con le risorse che abbiamo e con le indicazioni che abbiamo dato. Penso alla mozione bipartisan approvata a inizio anno, alla quale il Patt non ha aderito».