«Il modello sia Padova, Matteo deve rilanciare. E non ceda a patti interni»

Ha un tono di voce preoccupato Giorgio Tonini. Non tanto per le sconfitte in comuni importanti, quanto per l’'analisi' che sta venendo fuori nel suo partito. «Il tema non è lo spostamento a sinistra del Pd o la coalizione – spiega il senatore 'renziano' –. Molti dei candidati non erano certo di estrazione moderata ed erano sostenuti da una coalizione larga, eppure non è servito a nulla. Non c’è nessuna salvezza a sinistra. Il modello è un altro e viene dalle città dove abbiamo vinto...».
M. Iasevoli, "L'Avvenire", 27 giugno 2017

Faccia un esempio...

Il nostro laboratorio deve essere Padova. Lì il Pd ha fatto una sua proposta civica, moderata e fresca con la candidatura a sindaco di Sergio Giordani, e si è messo a dialogare con quel mondo che non si è sentito rappresentato dal governo leghista della città. Poi al secondo turno è venuto naturale incontrarsi con la sinistra e trovare una sintesi per amministrareinsieme.

Traduca su scala nazionale, senatore...

Vuol dire che vinciamo se riproponiamo la vocazione maggioritaria, ci apriamo alle migliori risorse e parliamo a tutti. Ora che Francia e Germania hanno avviato una fase nuova per l’Europa, il rischio è che l’Italia torni nel gruppo che insegue proprio per le incertezze politiche. Il Pd deve avere una proposta chiara e gli italiani non li illudiamo più con le coalizioni costruite solo per vincere. Lo stesso problema dovrà affrontarlo anche il centrodestra a prescindere dall’euforia di questi giorni.

È un monito a Renzi perché torni a fare il Renzi?

La sua campagna per le primarie è partita dal Lingotto: riprenda quel discorso e quel processo. Convochi gli Stati generali dei riformisti. Faccia partire l’unica campagna acquisti che serve, quella delle migliori energie del Paese. Nel prossimo Parlamento ci dovrà essere una squadra compatta che non vive delle beghe del passato. Se invece lui sarà avvolto dall’alone dei patti tra correnti, se la rivoluzione renziana appariràcome spenta, il Pd ne uscirà male.

Guardando alle sconfitte, pare ci sia anche un problema non affrontato di personale politico... Serveuna rottamazione 2.0?

A livello locale il Pd a volte è in balia di capibastone che hanno costruito sistemi di potere e hanno perso l’anima del loro popolo. Andiamo invece a cercare e sostenere persone ispirate, umili, appassionate, e non è una mera questione anagrafica. Sapevamo che dopo il 4 dicembre ci aspettava una traversata del deserto, utilizziamola però per rilanciare il progetto originario del Pd.