#TRENTO - «Comune, impulso su Prg e sicurezza»

I numeri non sono di sicuro da capogiro: a esprimere la propria preferenza sono stati infatti solo 274 tesserati cittadini del Pd, su 443 aventi diritto. Con un calo importante rispetto all’ultima tornata (nel 2014 l’elezione di Elisabetta Bozzarelli era stata sancita al termine di una consultazione a cui avevano partecipato 510 iscritti dem).
"Corriere del Trentino", 11 giugno 2017

Ma al di là del calcolo delle schede, il risultato è evidente: con 173 preferenze e una percentuale del 63,37% Andrea Rinaldi è il nuovo coordinatore cittadino del Partito democratico. Tommaso Iori si è «fermato» a cento preferenze, con una percentuale del 36,37%.

Un risultato che premia, dunque, la mozione di «discontinuità» rispetto al passato, quella che ha invocato un «cambio di ritmo» e ha prospettato un «rilancio del coordinamento e dei circoli».

«Questo — è il primo commento del nuovo coordinatore cittadino — è un esito in linea con il voto nazionale e con quello provinciale, dove sono prevalsi Matteo Renzi da una parte e Italo Gilmozzi dall’altra. Le percentuali sono le stesse». Ma la sua vittoria l’agente immobiliare la inserisce soprattutto in un percorso legato alle circoscrizioni. «Nella nostra lista — prosegue Rinaldi — sono presenti molti segretari uscenti di circolo e quindi chi ha votato si è probabilmente sentito più vicino al nostro progetto». Anche se i numeri riflettono comunque un partito che, anche in città, fatica a tenere alta la partecipazione. «Le schede totali — osserva il coordinatore — non sono diverse dalle attese. Certo, è necessario ricreare un interesse dei cittadini attorno al partito». Ma quali saranno le prime mosse del nuovo coordinamento? Rinaldi, che ci tiene a «ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso», ribadisce quanto già messo nero su bianco nei vari documenti «elettorali». «I punti centrali — risponde — sono due. Da una parte si dovrà porre attenzione ai temi già contenuti nel programma del Pd. Penso all’accoglienza, alla sicurezza, alle prime periferie. E poi al Prg: dovremo dare un impulso al sindaco per contribuire a questa importante sfida. Dall’altra si dovrà lavorare sulla struttura e sul metodo, per creare un partito forte, senza dimenticarsi di parlare di politica». Entro il mese Rinaldi convocherà la prima riunione del coordinamento. «Sentirò Iori per verificare le sue disponibilità. Poi mi confronterò con il capogruppo per capire come essere di sostegno».

Dal canto suo Iori analizza con lucidità l’esito del voto. «Mi dispiace — spiega — che il mio messaggio non sia stato del tutto recepito. Ero e resto convinto, e la bassa partecipazione al voto me lo conferma, che questo sia un partito che ha bisogno di aprirsi alla città e che non debba restare chiuso nelle sue dinamiche interne. E sono ancora più convinto che la città abbia bisogno di una visione strategica condivisa e elaborata, anche con coraggio, in uno spazio politico che sappia valorizzare le diversità e il confronto delle idee». Il ringraziamento è alle «persone che con generosità e disponibilità si sono candidate, nonché a tutte le iscritte e gli iscritti che hanno apprezzato quanto detto e scritto». E la mano tesa va a Rinaldi e alla sua squadra, «nella speranza che sappiano fare proprie le istanze che ho provato a rappresentare». «Ovviamente — conclude Iori — l’impegno non finisce oggi, e da domani sarò come sempre a disposizione di un progetto politico che abbia quelle caratteristiche di inclusività, apertura e pluralismo che sono i migliori segni distintivi della sinistra trentina».

Parla di «confronto all’insegna della stima reciproca» il segretario provinciale Italo Gilmozzi. Che ora invita Rinaldi a «mettersi al tavolo con Iori per programmare insieme le cose da fare». Con un avvertimento sul rapporto con il gruppo consiliare: «Non è un gruppo di pecorelle». E il flop al voto? «A pesare — conclude Gilmozzi — sono state anche le vicende romane, che gli elettori non capiscono».

Preferenze La «regina» è Frassoni

Sono dodici i componenti del nuovo coordinamento cittadino del Partito democratico. Oltre ad Andrea Rinaldi, a farne parte saranno — per la lista del «vincitore» — Gabriel Echeverria, Arianna Paoli, Stefano Ricci, Mariagrazia Zorzi, Paolo Perini, Minella Chilà e Kristofor Ceko. Per la lista di Tommaso Iori, oltre al candidato alla carica di coordinatore, entreranno dell’organismo anche Cristina Frassoni, Corrado Bungaro e Luciana Chini.

Scorrendo la tabella delle preferenze, si scopre che ad aver ottenuto il maggior numero di voti è Cristina Frassoni, della lista di Tommaso Iori, che ha raggiunto quota 39 preferenze (15 delle quali nell’urna collocata nella sede del Pd). Dietro di lei Gabriel Echeverria a quota 35 voti, mentre Arianna Paoli e Stefano Ricci hanno raggiunto le 32 preferenze (in entrambi i casi 18 voti sono arrivati dal circolo della Marzola). Un voto in meno per Paolo Perini (31). Nessuna scheda nulla, ma una bianca.

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 Percentuale magari non bulgara ma di sicuro netta. Andrea Rinaldi è il nuovo coordinatore cittadino del Pd ed è stato eletto con il 63,37%. L'altro candidato in lizza, Tommaso Iori, si è fermato al 36,37% dei consensi.In termini assoluti la platea dei votanti si è confermata non oceanica: nei due giorni riservati alle votazioni si sono recati alle urne 273 iscritti: 100 hanno votato Iori e 173 hanno eletto Rinaldi: «Sono contento ed anche stupito, perché la forbice di differenza è piuttosto ampia. Certo che sarò il coordinatore di tutti. E non è mica una frase fatta di circostanza. E' una necessità. Ora ci sono molto facce nuove, fuori dalle logiche degli ultimi anni e vicine alle realtà dei circoli, che lavoreranno per smussare le spigolosità. Il primo passo è quello di sentire Iori, mettere assieme un percorso comune: i numeri degli iscritti al partito in città sono bassi ed occorre ricreare entusiasmo. Chi ha votato in città si è espresso in linea con quanto aveva votato nel recente passato. Io debbo ringraziare i segretari dei circoli che hanno lavorato, non è una mia vittoria ma del progetto condiviso che gli sta dietro».

Ora come vi muoverete? «Cercheremo come essere di sostegno al sindaco, alla giunta, ai consiglieri sulla città. I circoli ci hanno già trasmesso delle esigenze in queste settimane: quella di non fermarsi solo ai problemi urbanistici, molto legati magari alle circoscrizioni, ma affrontare maggiormente i temi sociali. Penso alle prime periferie, alle discussioni sulla sicurezza reale e percepita. I circoli inoltre ci chiedono di parlare anche di politica, di situazioni provinciali, aldilà dell'amministrazione. Ma ci preme in modo particolare ricoinvolgere i giovani: ci serve capire la loro visione, non solo sugli aspetti del partito ma anche della città».

E Tommaso Iori? « Mi dispiace che il mio messaggio non sia stato del tutto recepito. Ero e resto convinto - e la bassa partecipazione al voto me lo conferma - che questo sia un partito che ha bisogno di aprirsi alla città e che non debba restare chiuso nelle sue dinamiche interne. E sono ancora più convinto che la città abbia bisogno di una visione strategica condivisa e elaborata - anche con coraggio - all’interno di uno spazio politico che sappia valorizzare le diversità e il confronto delle idee. Ovviamente l’impegno non finisce oggi e sarò come sempre a disposizione di un progetto politico che abbia quelle caratteristiche di inclusività, apertura e pluralismo che sono i migliori segni distintivi della sinistra trentina». Ecco tutti gli eletti in coordinamento. Lista Iori: Tommaso Iori, Cristina Frassoni, Corrado Bungaro e Luciana Chini. Lista Rinaldi: Gabriel Echeverria, Arianna Paoli, Stefano Ricci, Mariagrazia Zorzi, Paolo Perini, Minella Chilà, Kristofor Ceko. La candidata più votata in assoluto è risultata Cristina Frassoni con 39 voti.