«Consulta, pronti a confrontarci»

Mariachiara Franzoia ci crede: «Contiamo molto sulla Consulta degli studenti. Le difficoltà non mancano, certo. Ma non si deve mollare al primo ostacolo». A poche ore dalla riunione dell’organismo cittadino di «collegamento» tra Palazzo Thun e gli studenti che frequentano il capoluogo (la convocazione è per domani pomeriggio, negli spazi comunali), l’assessora alle politiche giovanili si mostra fiduciosa sul futuro di un progetto che, finora, ha subito un percorso a ostacoli.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 12 febbraio 2017

 

Nata nel 2015 grazie all’impegno dell’ex consigliere del Partito democratico Silvano Pedrini e dopo un iter decisamente travagliato, la Consulta degli studenti ha dovuto infatti fare i conti con varie scadenze elettorali, che ne hanno minato la continuità: prima il voto comunale della primavera del 2015, poi le elezioni degli organismo universitari. Ora, dunque, il Comune ci riprova. «E questo mandato sarà il vero banco di prova: vedremo se questo organismo potrà avere un senso o se sarà più opportuno affidarsi a qualche altra soluzione» ha sottolineato il presidente del consiglio degli studenti dell’ateneo trentino Federico Crotti (Corriere del Trentino di ieri).

«Da parte di tutti — conferma Franzoia — c’è la volontà di far funzionare la Consulta. C’era anche in passato, ma in molte occasioni si sono registrate difficoltà: non è facile individuare delle date che possano andare bene a tutti, tra impegni, lezioni e altro». Problemi che, nel «nuovo corso», potrebbero essere ridimensionati, almeno sul fronte degli studenti: gli universitari, infatti, hanno scelto dei rappresentanti in grado di garantire l’adeguato impegno. «Per quanto ci riguarda — assicura l’assessora — siamo pronti a discutere di tutte le questioni che gli studenti vorranno sottoporre alla Consulta». Con qualche precisazione d’obbligo: «Mi rendo conto che si vorrebbe vedere una concretizzazione immediata delle decisioni prese dall’organismo. Ma è necessario ricordarsi che i tempi dell’amministrazione sono diversi, più lunghi».

I temi, in ogni caso, non mancheranno. Gli studenti, in queste ore, hanno già messo in fila le prime questioni che dovranno essere affrontate dalla Consulta: dalla vita notturna fino al problema dei trasporti e dei collegamenti, dalla vivibilità fino alla questione dei servizi. «Contiamo molto — dice Franzoia — sul ruolo di indirizzo che potrà avere la Consulta degli studenti nelle scelte comunali. Da parte nostra, abbiamo già iniziato a lavorare su alcuni argomenti, che sottoporremo alla Consulta: penso, ad esempio, al nodo degli orari della musica, che stiamo approfondendo con il collega Roberto Stanchina. Sarà una delle partite che si dovranno discutere insieme». Non solo: «Siamo nel pieno della revisione del piano delle politiche giovanili. In questo senso, la Consulta degli studenti rappresenta proprio l’organismo principe dal quale ci aspettiamo delle indicazioni e degli stimoli per progettare i nuovi obiettivi».

 

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Federico Crotti mette subito sul tavolo la sfida più importante: «Questo mandato sarà il vero banco di prova. Vedremo se questo organismo potrà avere davvero un senso o se sarà più opportuno affidarsi a qualche altra soluzione». L’«organismo» citato dal presidente del consiglio degli studenti dell’università cittadina è la consulta degli studenti, avviata con molta difficoltà dal Comune di Trento a febbraio del 2015 e il cui percorso, in questi anni, è stato a dir poco zoppicante, con più fasi di stop che momenti di vera attività.

Ora, dopo un altro lungo periodo di silenzio (l’ultima convocazione risale a giugno dello scorso anno), ci si prepara a un nuovo avvio. Quello decisivo, in un certo senso: a due anni dalla nascita, un ulteriore «fallimento» potrebbe infatti decretare la fine di un esperimento che, nei piani dei promotori (primo fra tutti l’ex consigliere comunale del Partito democratico Silvano Pedrini), avrebbe dovuto costruire un importante strumento di collegamento e confronto tra i rappresentanti politici cittadini e i giovani che frequentano il capoluogo. Ma le elezioni comunali prima e quelle studentesche poi hanno necessariamente ostacolato la continuità del percorso.

La riunione del «nuovo corso», dunque, è in agenda lunedì pomeriggio, nelle sale comunali di via Belenzani. Con due punti all’ordine del giorno: il rinnovo delle cariche (la rappresentanza universitaria è stata completamente modificata) e la programmazione dei lavori.

«In questi anni — prosegue Crotti —, tra elezioni cittadine e di ateneo, si è perso tempo. Adesso ci sono tutte le condizioni per lavorare al meglio e per provare a far funzionare questo strumento. Da parte nostra l’impegno c’è: abbiamo scelto, per la consulta, dei componenti che possano dedicare a questo incarico il tempo necessario». I temi sul piatto del resto, assicura il presidente del consiglio degli studenti, «sono tantissimi». «Le priorità — spiega Crotti — dovranno essere indicate dalla consulta. Ma di sicuro dovranno essere affrontati i nodi della vita notturna, della vivibilità e dei trasporti: abito allo studentato e vivo in prima persona il disagio dell’assenza di collegamenti adeguati verso il centro». Con qualche sollecitazione in più rivolta ai piani alti di Palazzo Geremia: «Il Comune deve aprirsi ai giovani. È importante riconoscere spazio al protagonismo giovanile».

A raccogliere le richieste c’è Paolo Serra, subentrato a Dario Maestranzi nella consulta in quanto presidente della commissione consiliare che si occupa di università: è stato proprio lui, in queste settimane, a impegnarsi per far ripartire i lavori della consulta degli studenti. «Lasciati alle spalle gli stop dovuti alle elezioni comunali e universitarie — spiega il consigliere del Partito democratico — ora si può andare avanti». A ritmo anche serrato: «La palla — avverte Serra — ora passa agli studenti. Per quanto mi riguarda, si può convocare la consulta tutte le volte che lo ritengono opportuno». Tenendo conto che, inizialmente, erano state previste sei riunioni all’anno. «Lunedì — continua Serra — mi aspetto che gli studenti portino all’attenzione dell’organismo i problemi aperti, che di sicuro non mancheranno. Penso al tema degli spazi, dei servizi, della mobilità, dello studio. Cercheremo di condividere delle priorità da portare avanti e vedremo poi in che modo l’amministrazione potrà venire incontro alle richieste dei giovani».

Ma c’è anche un altro appuntamento sull’agenda del presidente della commissione cultura di Palazzo Thun. «Giovedì prossimo — conclude Serra — la commissione visiterà la Buc, la biblioteca universitaria del quartiere delle Albere. Mi piacerebbe, in vista di quella data, avere dagli studenti qualche indicazione e qualche segnalazione rispetto alla biblioteca, in modo da poter approfondire queste questioni durante la visita».