Il Piano provinciale sangue 2016-2018

"Non solo abbiamo ormai raggiunto e consolidato l'autosufficienza nella raccolta di sangue ed emoderivati - spiega l'assessore Zeni - ma anche riusciamo a garantire importanti cessioni di emazie alle altre Regioni, un dato peraltro aumentato in modo esponenziale dal 2013. In Trentino la situazione è ottimale, tra l'altro nell'ultimo triennio è stato garantito l'arruolamento di nuovi donatori, assicurando in questo modo un ricambio generazionale".
Ufficio Stampa Provincia, 7 ottobre 2016

 

Negli ultimi tre anni le donazioni in Trentino sono passate da 23.537 donazioni di sangue intero e 7.560 kg di plasma raccolto nel 2013, a 25.478 donazioni di sangue intero e 8.030 kg di plasma raccolto nel 2014, fino alle 25.707 donazioni di sangue intero e ai 7.970 kg di plasma raccolto nel 2015. I donatori nel 2013 erano 17.059, nel 2014 sono saliti a 17.586, mentre nel 2015 a 18.044, di cui 13.311 i maschi, 4.733 le femmine e 2.053 i nuovi donatori, valore quest'ultimo superiore al 10% del totale. Sono infine aumentate in modo esponenziale le donazioni a favore di altre Regioni: se nel 2013 le cessioni a favore di Lazio e Toscana sono state 446, nel 2014 esse sono state 3.195 verso Lazio, Alto Adige, Puglia, Toscana e Veneto, nel 2015 sono state 5.085 per Lazio, Alto Adige, Toscana e Umbria. Infine la raccolta di cellule staminali da cordone ombelicale si è attestata nel triennio sulle cento unità. Sono questi i numeri della raccolta di sangue, emocomponenti ed emoderivati in provincia di Trento. 
Oggi la Giunta, su indicazione dell'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, ha approvato il Piano provinciale Sangue 2016-2018, che detta le linee guida dei servizi trasfusionali e stabilisce gli obiettivi riguardanti l'autosufficienza del sangue a livello provinciale e la sicurezza trasfusionale. "Non solo abbiamo ormai raggiunto e consolidato l'autosufficienza nella raccolta di sangue ed emoderivati - spiega l'assessore Zeni - ma anche riusciamo a garantire importanti cessioni di emazie alle altre Regioni, un dato peraltro aumentato in modo esponenziale dal 2013. In Trentino la situazione è ottimale, tra l'altro nell'ultimo triennio è stato garantito l'arruolamento di nuovi donatori, assicurando in questo modo un ricambio generazionale. E questo grazie soprattutto al lavoro capillare delle associazioni di donatori, inserite nel tessuto sociale del nostro territorio. Anche questo Piano, in sostanza, è frutto di un lavoro coordinato, di una rete fra diversi soggetti, l'assessorato, l'Azienda sanitaria e le stesse associazioni".

OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO SANGUE 2016 - 2018

Programmazione delle attività di raccolta (autosufficienza provinciale e nazionale)
Sebbene il consumo di sangue nelle strutture dell'Azienda sanitaria si sia attestato negli ultimi anni poco sotto le 20.000 unità di emazie concentrate, è necessario perseguire un maggiore livello di raccolta sia per mantenere la fidelizzazione dei donatori attivi, sia per favorire l'arrivo di nuovi donatori, sia per valorizzare le potenzialità delle unità di raccolta territoriali che hanno sempre contribuito a più del 50% della raccolta complessiva in Trentino, nonché concorrere all'autosufficienza nazionale di sangue. Il Piano in questo senso fissa come obiettivo il mantenimento di un livello di raccolta sangue intero annuale pari a 24-25.000 unità.

Idoneità del donatore: accertamenti iniziali e periodici
La raccolta di sangue è una procedura medica che presuppone l'idoneità del donatore, accertata secondo valutazioni cliniche ed indagini appropriate. Il Piano fissa alcuni obiettivi specifici:

  • indicazione formale degli accertamenti iniziali e periodici per la valutazione di idoneità alla donazione;
  • presa in carico dei nuovi donatori secondo la calendarizzazione programmata con le associazioni;
  • pubblicazione della carta dei servizi delle indagini e delle modalità di prescrizione per gli accertamenti di idoneità;
  • individuazione di una modalità organizzativa che garantista, il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella gestione dei referti critici.

Sicurezza dell'attività trasfusionale
L'impegno etico alla sicurezza trasfusionale deriva dalla necessità di trasformare il dono del sangue in presidio terapeutico sicuro e si applica a tutto il percorso trasfusionale a partire dalla selezione del donatore per concludersi con la trasfusione. In provincia di Trento la donazione volontaria e non remunerata, con modalità differita, è una modalità che costituisce uno strumento sia di maggiore sicurezza degli emocomponenti, sia di fidelizzazione e controllo della salute del donatore. Per il triennio 2016-2018 il Piano fissa come obiettivi specifici la formazione continua del personale dei dipartimenti clinici sulle procedure trasfusionali e la qualità documentale, nonché il monitoraggio delle attività trasfusionali con report annuale al Comitato "Buon uso del sangue" (CoBUS).

Realizzazione di progetti di collaborazione con le associazioni
Nonostante alcuni segnali di crisi a livello nazionale, il sistema sangue della provincia di Trento ha mantenuto soddisfacenti livelli di attività e di qualità, adoperandosi anche in maniera importante nel sostenere i fabbisogni di altre Regioni. Tutto questo è stato reso possibile dalla presenza di numerosissimi donatori a testimonianza di un vivo senso di solidarietà, nonché dall'impegno delle associazioni e dalla consapevolezza da parte di diversi articolazioni istituzionali dell'importanza di donare sangue in Trentino. In futuro fra gli obiettivi specifici vi è quello di realizzare la partecipazione delle associazioni nella gestione delle Unità di raccolta sangue presso le strutture aziendali, attraverso una specifica convenzione, utilizzando gli strumenti previsti dal recente Accordo fra il Governo, le Regioni e le Provincie autonome, sancito ad aprile 2016.

Promozione della donazione
La Provincia autonoma di Trento riconosce il ruolo fondamentale del volontariato organizzato e rappresentato dalle associazioni dei donatori volontari di sangue, alle quali va il merito del conseguimento e mantenimento dell'autosufficienza di sangue a livello provinciale. La risorsa sangue, resa disponibile dallo spirito di solidarietà dei donatori volontari, riveste una valenza sempre più strategica per i servizi sanitari, per questo è fondamentale una solida base di donazione, così come il reclutamento di nuovi donatori. Per questo l'Azienda sanitaria è impegnata a favorire l'adeguata partecipazione delle associazioni di volontariato alla programmazione dell'attività di raccolta e il monitoraggio della chiamata dei donatori, nonché a sostenere iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e a promuovere campagne specifiche destinate, in particolare, ai giovani.

Raccolta di cellule staminali da cordone ombelicale
Il trapianto di cellule staminali da sangue cordonale è una risorsa preziosa per la cura di leucemie, linfomi, talassemie ed alcune gravi carenze del sistema immunitario. Presso l'Azienda sanitaria l'attività di raccolta di cellule staminali da cordone ombelicale è svolto dal personale del Dipartimento ostetrico-ginecologico, mentre le cellule sono conservate presso la Milano Cord Blood Bank, Fondazione IRCCS Ca' Granda. L'obiettivo fissato dal presente Piano è quello di mantenere la raccolta sui livelli conseguiti nel triennio precedente, pari a 100 nel 2015.

Qualità organizzativa della rete dei Servizi trasfusionali
Si conferma l'adesione della Provincia autonoma di Trento al Nuovo Accordo interregionale per la Plasmaderivazione (NAIP), che consente l'invio del plasma alla lavorazione industriale e l'assegnazione unitaria dei servizi di plasmaderivazione. Per il fabbisogno in condizioni di urgenza, va assicurata la presenza di adeguate scorte di emazie. Nell'ambito della qualità della Rete dei servizi trasfusionali, il Piano fissa come obiettivi specifici il monitoraggio dell'utilizzo del sangue, degli emocomponenti ed emoderivati con report annuale al Comitato "Buon uso del sangue" (CoBUS), nonché il monitoraggio della qualità percepita dei Servizi trasfusionali attraverso la predisposizione di appositi questionari  da somministrare ai donatori in collaborazione con le associazioni e la pubblicazione dei relativi risultati.

Sistema di rintracciabilità, sistema informatico, sistema di gestione per la qualità
Dal punto di vista della rintracciabilità, il Piano fissa come obiettivo specifico, per il triennio 2016-2018, l'utilizzo di un sistema informatico gestionale che tracci gli emocomponenti dalla raccolta al loro utilizzo finale. L'attuale sistema informatico è basato sull'utilizzo di codici a barre e supporta in maniera efficace le strutture trasfusionali dell'Azienda provinciale per i Servizi sanitari nelle attività di raccolta, lavorazione e distribuzione degli emocomponenti. Infine, il sistema di gestione della qualità delle strutture trasfusionali prevede un processo di aggiornamento continuo reso disponibile a tutti gli operatori dell'Azienda sanitaria coinvolti nel processo sangue, nonché attività di monitoraggio degli emocomponenti e di verifica delle apparecchiature.