Olivi: «Chiusure a fasce e sfruttiamo le funivie»

Alessandro Olivi, vice presidente della Giunta provinciale, è assessore allo sviluppo economico e lavoro, ma è stato anche a lungo sindaco di Folgaria, a partire dal 1995, ovvero di un comune montano interessato dalle dinamiche turistiche e dal tema della sostenibilità.
M. Di Tolla, "Trentino", 21 agosto 2016

Assessore Olivi, cosa pensa del nostro dibattito, avviato dal giornale, sul tema della limitazione del traffico sui Passi Dolomitici? Penso che sia una bella iniziativa, che tocca un tema cruciale: il nostro modo di intendere come vivere in montagna. Dobbiamo affrontare quel tema con una prospettiva strategica, di lunga gittata. Dobbiamo fare i conti con quello che la gente che sceglie la montagna chiede e cerca oggi. Finora spesso abbiamo pensato al turismo con gli occhi di chi vive in questi luoghi. Invece oggi dobbiamo fare i conti con un mutamento della richiesta, e non pensare più solo in termini di massa critica o di numeri, concepiti in modo standardizzato. Però è importante che non ci si limiti al problema dei passi che sono certamente un patrimonio collettivo: anche per le altre zone del territorio dobbiamo trovare soluzioni di tutela, in equilibrio con il turismo.

In pratica, fra le soluzioni di cui si è parlato finora, quale la convince? Personalmente credo che sarebbe sensato introdurre il divieto di transito sui passi per fasce orarie. Escluderei invece ipotesi di tunnel e infrastrutture simili. Dobbiamo agire gradualmente, e cercare un equilibrio fra una situazione data e il cambiamento, che tutti vedono come necessario, da quanto emerge anche dalla vostra indagine. Questo passaggio potrebbe anche essere propedeutico a qualcosa di più strutturato. Si tratta non di limitare l’accesso a luoghi splendidi e ambiti ma di renderlo selettivo, offrendo un modo diverso di vivere la giornata in montagna. Nel tema della mobilità alternativa mi interessa riflettere anche sulla possibiltà di usare in modo diverso gli impianti a fune, che finora sono stati progettati a servizio delle piste. Possiamo usarli per sottrarre spazio alle auto in questo caso.

Serviranno comunque anche mezzi pubblici, parcheggi, insomma soldi pubblici, che i Comuni oggi non hanno. La Giunta provinciale è pronta a investire e concretizzare qualche soluzione, diciamo in un anno? Diciamo che bisogna iniziare a pianificare. Non vedo un grande futuro per le Alpi senza scelte coraggiose di cambiamento. Non so se in un anno sarà possibile fare grandi cambiamenti nella mobilità sui passi ma se riuniamo operatori turistici, amministratori, ambientalisti, associazioni e anche turisti, possiamo ragionare insieme.

Lei sarebbe favorevole ad istituire un Tavolo di confronto coordinato dalla Provincia? Perché no? Non è mia competenza, ci sono gli assessori al turismo e all’ambiente, ovviamente. E’ importante che gli amministratori locali delle zone interessate ci aiutino a costruire un percorso. Sarebbe utile coinvolgere anche rappresentanti altoatesini.