Cinque azioni per rilanciare il partito con Gilmozzi

Domenica 29 maggio la comunità del Partito democratico del Trentino eleggerà il segretario e la segretaria che guiderà il partito fino al 2020. Si tratta di elezioni aperte a tutte le elettrici e gli elettori con più di 16 anni che si riconoscono nella visione politica del Pdt, un partito che si dimostra attento alla partecipazione dei cittadini nella scelta delle cariche interne.
Michele Brugnara, "Corriere del Trentino", 23 maggio 2016

 

Quest’attenzione è rafforzata nel presente congresso nel quale — finalmente — si confrontano due progetti politici (non più 3 o 4 come in passato), così che la sera del 29 sarà chiara la linea politica scelta a maggioranza dagli elettori stessi. Certo non posso nascondere la delusione per l’esperienza politica nella precedente assemblea nella quale hanno prevalso i personalismi; ora voltiamo pagina facendo tutti tesoro degli errori fatti e mettendo al primo posto i contenuti e gli indirizzi politici per il bene della comunità trentina. Come si è fatto ad esempio negli ultimi 6 mesi sul tema dell’istruzione, con un lavoro di gruppo che ha coinvolto persone competenti quali dirigenti scolastici, insegnanti, studenti ed esperti che hanno prodotto 60 proposte per migliorare la scuola trentina.

Vorrei declinare alcuni punti fondamentali del «nuovo Pd». Primo: sostegno convinto alla riforma costituzionale. In questa stagione politica la questione delle questioni è quella legata alla riforma costituzionale, che abolisce il bicameralismo paritario e introduce il Senato delle Autonomie, già approvata 6 volte in parlamento e che ad ottobre sarà sottoposta al giudizio degli italiani nel referendum confermativo. Una riforma attesa da 30 anni che ammoderna le nostre istituzioni, che favorisce la governabilità del Paese e che risulta determinante anche per l’Autonomia speciale del Trentino confermandone nella Costituzione le ragioni. Ritengo che il Pd del Trentino dovrà impegnarsi al massimo su tutto il territorio.

Secondo: più attenzione ai bisogni delle comunità di montagna. Il Pd del futuro deve impegnarsi di più per ascoltare e interpretare le istanze di tutto il Trentino, quindi sia delle città più grandi sia delle comunità periferiche, le comunità di montagna. Un ruolo importante in tal senso è ricoperto dai circoli territoriali, con i quali dovrà essere attivato un dialogo continuo e un sostegno concreto specie verso quelli meno attivi e presenti nelle comunità.

Terzo, maggior dialogo con tutti i mondi dell’economia. Dovrà essere potenziato il dialogo del Pd non solo con i mondi già da oggi vicini, ma con tutti i settori produttivi, dall’agricoltura al turismo, dall’industria al commercio, dal mondo cooperativo al settore dell’innovazione. La strada da percorrere è quella ben tracciata dall’assessore Olivi con il suo impegno di governo.

Quarto, più organizzazione ed efficacia dei gruppi di lavoro. I temi sopra citati, insieme ad altri di pari importanza, dovranno essere affrontati dall’assemblea provinciale, organizzata con gruppi di lavoro ben coordinati e in continua connessione con gli amministratori provinciali. Coinvolgimento e ascolto degli stakeholders, elaborazione di indirizzi politici e di proposte concrete, con obiettivi e tempi certi.

Quinto, più formazione per chi s’impegna nel Pd e nelle istituzioni. È essenziale una maggior formazione per coloro che si avvicinano all’impegno politico e amministrativo, con percorsi continuativi e momenti di approfondimento aperti alla cittadinanza, con esperti anche di livello nazionale su temi coerenti con il governo delle nostre comunità. Tra i temi centrali quello del futuro dell’Europa, appena festeggiata, e del contributo che la nostra provincia potrà dare tramite l’Euregio.