Olivi: «Sono stufo dei richiami di Panizza. Pretende che ci iscriviamo tutti al Patt?»

TRENTO Franco Panizza è tornato a puntare l’indice contro di lui, «colpevole» di non sostenere abbastanza Ugo Rossi. Questa volta Alessandro Olivi sbotta: «Ma cosa pretende Panizza, che ci iscriviamo tutti al Patt?».
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 15 aprile 2016

Vicepresidente, il segretario del Patt torna ad accusarla di contestare Rossi.

«Sono stufo dei richiami alla disciplina da parte di Panizza, davvero stufo. A parte il fatto che la lealtà si crea e non si chiede, vorrei che Panizza mi spiegasse esattamente quando il Pd in generale e io in particolare saremmo venuti meno ai doveri di lealtà nei confronti del presidente. Personalmente, non ho mai votato contro una delibera in giunta. In consiglio, il Pd ha sempre votato compattamente a favore di tutte le proposte della giunta, anche quelle che magari non aveva completamente condiviso. Panizza può dirmi lo stesso del Patt?».

Si riferisce al consiglio?

«Non solo. Sappiamo che, in aula, più di un consigliere del Patt ha votato e si è espresso in dissenso dalla maggioranza. Ma ricordo anche al segretario Panizza che se la maggioranza è da ormai diverse settimane in una sorta di frullatore, questo non lo si deve certo al Pd, ma a problemi che con tutta evidenza sono riconducibili al congresso del Patt. Gli consiglio quindi di darsi delle priorità: prima sistemare i problemi in casa propria, poi venire a spiegare a noi come dovremmo sostenere la maggioranza».

Come?

«Io la lealtà al presidente la dimostro lavorando tutti i giorni. Ieri ero a Roma per garantire che un nostro tecnico possa sedere nell’Agenzia del lavoro nazionale, mi sono preoccupato di ricevere gli ultimi via libera sulla legittimità del nostro fondo territoriale. Questo, per me, significa essere leali alla coalizione: attuare il programma e cercare di fare il massimo per il Trentino».

Probabilmente Panizza si riferisce al fatto che lei abbia più volte espresso opinioni diverse da quelle di Rossi.

«Questo è il punto che va chiarito. Io non ho mai contestato la presidenza di Rossi, né, come ricordavo, ho mai creato problemi in giunta. È vero che come esponente di un partito diverso da quello di Rossi e di Panizza, ho espresso delle opinioni politiche diverse e posso garantire che continuerò a farlo. Ma cosa si pretende da noi, che ci iscriviamo tutti al Patt?».

E il caso A22?

«Il caso A22 è la prova del fatto che se c’è un problema di lealtà, non è del Pd. Rossi ha preso una decisione su una questione delicata senza nessun tipo di confronto con le forze politiche della sua maggioranza. A22 è un infrastruttura strategica per la Regione, per le Province, per i Comuni di Trento e Bolzano: con tutti questi soggetti si doveva condividere una visione comune. In questo contesto, nessuno avrebbe messo in discussione il ruolo del presidente in materia di nomine. Il problema, quindi, non lo ha creato il Pd. Lo dico in un altro modo: se non si tollerano le sensibilità politiche diverse dalla propria, affidino il Trentino a un amministratore delegato».

Non teme il voto anticipato?

«Una prospettiva del genere sarebbe una sciagura per il Trentino. Il Pd non lavorerà mai perché questo accada, ma non deve nemmeno essere vittima della paura. Con le nostre idee, continueremo a sostenere lealmente Rossi fino alla fine della legislatura».